Kheri-heb

Kheri-heb

“Ascolta.Non si canta solo con la voce. Si canta con il respiro, con il sangue, con la memoria di ciò che è antico. Noi, i Kheri-heb, custodi delle parole che vivono oltre il tempo, non pronunciamo mai un suono senza sapere che è un’offerta. Anche un singolo respiro è un ponte tra il visibile e l’invisibile.”

Il vecchio sacerdote mi condusse in una stanza senza finestre, illuminata da una sola fiamma. L’aria era ferma, come se il tempo avesse smesso di scorrere. Mi fece cenno di stare in piedi, con i piedi ben piantati nel suolo.

“Prima ancora di parlare, radicati. Il suono non nasce dalla gola, ma dalla terra stessa, che ti attraversa. Chiudi gli occhi. Respira come se bevessi il silenzio.”

Inspirai lentamente. Sentii un fresco scendere nei polmoni, mentre la sua voce bassa mi guidava.

“Ora, lascia che il respiro scenda ancora più giù, fino al centro nascosto del ventre. Quando espiri, fallo senza fretta, come se stessi restituendo al mondo un segreto antico.”

Seguì un silenzio carico. Poi, con “giusta voce”, cantò per me il suono sacro.

Non era un semplice canto. Era una vibrazione che sembrava aprire uno spazio invisibile nella stanza. Quando lo ripetei, sentii una risonanza diffondersi nel petto, come se qualcosa dentro di me si fosse spostato di un millimetro verso un luogo sconosciuto ma familiare.

“Ogni volta che canti questa potente formula, sussurrò, “immagina che le tue parole siano un raggio che apre una porta. Non è una porta che si vede con gli occhi. È una soglia che si sente.”

Ripetemmo tre volte. Dopo ogni emissione, restavamo immobili, ad ascoltare la traccia che il suono aveva lasciato nell’aria. Sembrava che anche la fiamma si muovesse al ritmo della nostra voce.

Quando l’ultimo suono svanì, portai una mano al cuore e l’altra all’ombelico, come lui mi aveva insegnato. Inspirai una volta ancora, restando in ascolto.
Il rito era compiuto, eppure la sensazione era che una parte di me fosse rimasta dall’altra parte della soglia.

“Ricorda,” disse prima di spegnere la fiamma, “il vero canto non finisce quando la voce tace. Continua a vivere dentro di te.”

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Lorenzo Pierobon administrator