Archivio dei tag autismo

DiLorenzo Pierobon

Asclepeion il tempio della Voce

In questo tempo “sospeso” abbiamo sperimentato diversi stati, raccoglimento, silenzio, paure, morte e rinascita; Elaborare queste emozioni significa trarre un prezioso insegnamento che possa dare luogo a una reale nuova “nascita”. Per fare questo abbiamo bisogno di prenderci cura di noi stessi, di trovare un luogo (anche fisico) che possa permetterci di trasformare tutto ciò e di metterlo a disposizione per effettuare un salto di qualità in questa nuova esistenza.

Credo fermamente che utilizzare la Voce come “strumento sacro”, unita alla forza della presenza e dell’intenzione possa contribuire fortemente a questo processo di purificazione e di liberazione dalle paure patologiche. Luoghi fisici e luoghi virtuali ospiteranno questa nuova ritualità finalizzata al recupero del benessere personale.

© Lorenzo Pierobon 2020

I templi sotterranei

erano anche luoghi di guarigione e rinascita, in cui entrare col carico dei malanni e uscire rigenerati. Questo processo di purificazione poteva avvenire in vari modi: mediante l’aspersione con acque rese sacre dalla “presenza” del Numen  (Ablutio), il sonno rituale in grotta (Incubatio), o il passaggio per un varco naturale, il cui superamento rappresentava la morte simbolica del vecchio essere umano e la nascita del nuovo. (fonte wikipedia)

Riti eseguiti presso l’Asclepeion

C’erano due passaggi affinché un paziente potesse essere trattato nell’Asclepeion. Il primo dei quali era la fase di catarsi o purificazione. Ciò avveniva quando un paziente si sottoponeva a una serie di bagni e altri metodi di purificazione, come una dieta pulita per alcuni giorni o purificando le proprie emozioni attraverso l’arte. Il paziente quindi faceva un’offerta in denaro o una preghiera al tempio di Asclepio. Il sacerdote del tempio quindi offriva al paziente una preghiera con cui avrebbe alleggerito la mente del paziente e avrebbe creato una prospettiva più positiva per loro.

Successivamente, arrivava l’incubazione o terapia dei sogni. Questo era il processo in cui i pazienti avrebbero passato la notte nel tempio di Esculapio e durante la notte sarebbero stati visitati da un dio. Se il paziente era fortunato, Asclepio stesso lo avrebbe visitato. Il paziente avrebbe quindi ricevuto il trattamento adeguato mentre era in sogno o avrebbe ricevuto istruzioni da Asclepio su quali fossero i passi necessari per curare il disturbo. Se Asclepio non visitava il paziente, quando il paziente si svegliava, raccontava il suo sogno a un sacerdote o ad un interprete dei sogni e a seconda del tipo di sogno avrebbe ricevuto un certo tipo di trattamento. (fonte wikipedia)

INFO

DiLorenzo Pierobon

La Musicoterapia, può aiutare i bambini autistici a gestire le emozioni

Secondo uno studio l’interazione sociale di chi ne è affetto può beneficiare dell’improvvisazione musicale. Ne parliamo con uno degli autori che ci spiega i risultati

di TINA SIMONIELLO (articolo originale)

NON C’È cura per l’autismo, ma la musica ha il potere di aprire la strada a nuove forme di comunicazione nei bambini che ne soffrono: 1 su 100. Sulla relazione tra musica e linguaggio nei pazienti pediatrici con disturbo dello spettro autistico all’Irccs Fondazione Stella Maris di Pisa si è appena tenuto un convegno nel corso del quale si è riflettuto sui risultati di Time-A, uno studio internazionale pubblicato sul Journal of the American Medical Association che ha valutato l’efficacia della musicoterapia, e in particolare dell’improvvisazione musicale, su 364 bambini autistici di 4-7 anni di 9 Paesi tra cui il nostro. Una ricerca che non ha dimostrato – come si legge nelle conclusioni – miglioramenti significativi, ma che comunque ha evidenziato effetti positivi sui pazienti. Ne abbiamo parlato con Filippo Muratori, associato di neuropsichiatria infantile all’università di Pisa, responsabile della Psichiatria dello sviluppo di Stella Maris, e co-autore della pubblicazione ospitata da Jama. “Il fatto è – dice il neuropsichiatra – che lo strumento diagnostico che abbiamo utilizzato in Time-A valuta alcuni aspetti del bambino autistico, per esempio quello socio-comunicativo, ma non altri. In realtà, nel corso di Time-A, di effetti positivi significativi ne abbiamo rilevato diversi”.

LEGGI Autismo, la ricerca: diagnosi precoce basata su sviluppo del cervello

·L’IMPORTANZA DI IMPROVVISARE

“Nei bambini che hanno partecipato al progetto – riprende Muratori- è aumentata la motivazione sociale, mentre sono diminuiti i manierismi autistici, i movimenti stereotipati e ripetitivi. È migliorata anche la regolazione emotiva che è una premessa per lo sviluppo delle abilità di interazione sociale. E l’effetto è stato più evidente nei casi in cui è stato possibile ‘improvvisare’ insieme al musicoterapeuta brevi brani musicali, il che è indice di una migliore sintonizzazione affettiva”.

·IL MUSICOTERAPEUTA È UN MUSICISTA

La musicoterapia usa la musica per costruire una melodia con chi ha difficoltà di comunicazione, bambini ma anche adulti, autistici ma anche affetti da altre malattie. “È un dialogo fatto di suoni, di note musicali, che si improvvisa. Non è una lezione, non c’è nulla di precostituito, un po’ come accade a volte nel jazz”, spiega Muratori. E il musicoterapeuta non è uno psicologo che si improvvisa musicista ma un musicista che ha seguito un’opportuna formazione sia musicale che clinica, e che lavora all’interno di un team specialistico, come è avvenuto nel Time-A. In Italia ci sono scuole di formazione per musicoterapeuti ma la figura professionale non è ancora riconosciuta ufficialmente, a differenza di quanto avviene in altri Paesi”.

·UNA PERSONA SU 100

L’autismo è una malattia dello sviluppo del cervello multifattoriale: le cause sono diverse e di diversa natura, ambientale e genetica. È affetta da disturbi dello spettro autistico circa 1 persona su 100 – “in base a dati epidemiologici internazionali, nel nostro Paese non abbiamo dati certi e definitivi”. Ma se i numeri non sono sempre certi, è certo che il numero dei casi di autismo è in crescita nel mondo, perché è migliorata la capacità diagnostica e la sensibilità nei confronti di una patologia che include un’ampia eterogeneità di quadri: nelle persone che ne sono affette, il grado di abilità intellettiva e comunicativa è molto variabile e spazia da una compromissione grave ad abilità cognitive non verbali anche superiori alla norma: “Sono i cosiddetti talenti, per esempio ci sono bambini con capacità di percezione dei particolari e capacità grafiche notevoli. O anche con notevoli talenti musicali”, continua Muratori.

Di autismo non si guarisce, ma la diagnosi precoce che è possibile già nei primi due anni di vita, e di conseguenza l’intervento precoce sono strumenti importanti. È in questo contesto che va inserita la musicoterapia “che – conclude Muratori – può contribuire a migliorare la vita di chi soffre di autismo e delle loro famiglie”.

DiLorenzo Pierobon

L’elaborazione del suono nei bambini autistici

fonte: Le Scienze edizione italiana di Scientific American

Da uno studio con la tecnica MEG

Rispetto ai coetanei sani, i bambini con autismo rispondono più lentamente, con una frazione di secondo di ritardo, ai suoni vocali e alle intonazioni

Tenui segnali magnetici nell’attività cerebrale dei bambini autistici mostrano che essi elaborano il suono e il linguaggio in un modo differente dai bambini non autistici. E’ quanto risulta da una ricerca condotta presso

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