Una delle richieste che riscuote più interesse tra le persone che intendono intraprendere un percorso individuale di conoscenza e crescita personale attraverso la Voce è quella del “diario”.
Personalmente ritengo che il diario sia un formidabile strumento, che accompagna durante il percorso, ma che riveste un’utilità ancora più profonda al termine della relazione terapeutica.
Entrare in contatto profondo con la propria voce implica spesso trovarsi di fronte a blocchi o eventi traumatici che hanno avuto luogo nel corso della nostra esistenza, e che spesso si ripresentano sotto forme che non riusciamo a riconoscere immediatamente, ma che possono influenzare il nostro modo di relazionarci con il mondo. Il diario della Voce, diventa un modo utile per mettere “nero su bianco” i nostri pensieri, le emozioni che stiamo vivendo, le paure, ma anche le intuizioni, i progressi, gli obiettivi raggiunti, i talenti che abbiamo riscoperto, i sogni che vogliamo realizzare.
Il diario nel tempo prenderà forza e quando lo rileggeremo, potremo tracciare a ritroso la rotta di un viaggio interiore, dal punto di arrivo al punto di partenza, ripercorrendo nella memoria e nelle emozioni tutto il nostro vissuto e il modo in cui abbiamo superato gli ostacoli e elaborato le nostre sofferenze,
La scrittura spesso può essere vissuta come un ostacolo, ecco perché invito a redigere il diario utilizzando anche altri modi: il disegno, la poesia, gli aforismi, il collage, la registrazione digitale, i video… e così capita spesso che un diario si possa trasformare in opera d’arte. Eccone un esempio.
Lorenzo Pierobon©