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L’importanza sociale della voce nella società moderna

La voce umana, oltre ad essere uno strumento di comunicazione fondamentale, è un mezzo attraverso il quale esprimiamo la nostra identità, le nostre emozioni e la nostra presenza nel mondo. Nella complessità della società moderna, la voce riveste un ruolo cruciale in vari contesti, influenzando le relazioni personali, la vita  professionale, l’identità culturale e la partecipazione politica e sociale.

La voce è un veicolo per trasmettere molto più di semplici parole: attraverso l’intonazione, il ritmo, il volume e l’espressione facciale, riusciamo a comunicare emozioni, intenzioni e stati d’animo. Una voce calda e rassicurante può creare un’atmosfera di conforto e sicurezza, stabilendo connessioni profonde con gli altri. Al contrario, una voce nervosa o incerta può trasmettere insicurezza e disorientamento, influenzando negativamente il modo in cui veniamo percepiti dagli altri. Nelle relazioni personali, la capacità di ascoltare attivamente e rispondere in modo empatico alla voce dell’altro è essenziale per  costruire legami autentici e duraturi. Attraverso il suono della voce, siamo in grado di comprendere le emozioni e le necessità degli altri, rafforzando così la nostra capacità di comunicare e connetterci con loro. Nel contesto lavorativo, la voce può fare la differenza. Un’abilità comunicativa efficace, supportata da una voce sicura e autorevole, può influenzare positivamente il modo in cui siamo percepiti  dai colleghi, dai superiori e dai clienti. Un oratore carismatico  può ispirare fiducia e ottenere il consenso del pubblico, mentre un professionista con una voce chiara e assertiva può trasmettere competenza e leadership.

La voce è particolarmente importante in settori come l’insegnamento, la vendita e la gestione aziendale, dove la capacità di comunicare in modo chiaro ed efficace può determinare il raggiungimento degli obiettivi . Attraverso la voce, siamo in grado di influenzare le opinioni degli altri, negoziare accordi e motivare le persone a raggiungere obiettivi comuni. La voce non è solo uno strumento di comunicazione individuale, ma anche un riflesso delle nostre radici culturali e sociali. Accenti regionali, modi di parlare e dialetti sono testimoni della diversità linguistica e culturale delle comunità in tutto il mondo. Attraverso la voce, le persone possono rivendicare la propria identità e appartenenza a gruppi sociali specifici, promuovendo la diversità e l’inclusione. Preservare e valorizzare la diversità della voce umana è essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della comprensione reciproca. Celebrare le differenze linguistiche e dialettali contribuisce a creare un ambiente inclusivo in cui tutte le voci sono ascoltate e rispettate.

Nel contesto politico e sociale, la voce assume un ruolo fondamentale nella partecipazione civica e nell’esercizio dei diritti democratici. Attraverso  le manifestazioni  pubbliche e la partecipazione ai dibattiti, le persone possono far sentire la propria voce e influenzare il cambiamento sociale. La libertà di espressione e il diritto di protesta sono garantiti dalla capacità di comunicare e diffondere idee attraverso la voce. La voce è uno strumento di potere e cambiamento sociale, capace di mobilitare masse e trasformare le opinioni pubbliche. L’espressione  “ non avere voce in capitolo”   indica la mancanza di potere o influenza nel prendere decisioni su un certo argomento o situazione. Questo termine ha origini nel contesto dei monaci medievali, dove solo alcuni membri più anziani e esperti erano ammessi al Capitolo, l’assemblea dei religiosi che prendeva decisioni importanti. I novizi e i conversi, cioè coloro che avevano da poco preso i voti o lo avevano fatto in tarda età, non avevano il diritto di intervenire. Da qui deriva il concetto che “non avere voce in capitolo” significa non contare nulla quando è il momento di prendere decisioni importanti. Attraverso discorsi pubblici, interviste e mezzi di comunicazione di massa, le persone possono promuovere cause sociali, sensibilizzare l’opinione pubblica e influenzare l’agenda politica.

In conclusione, l’importanza sociale della voce nella società moderna è evidente in ogni aspetto della vita quotidiana. Essa rappresenta uno strumento di connessione e espressione individuale, capace di influenzare profondamente il modo in cui ci rapportiamo agli altri e al mondo che ci circonda.

Lorenzo Pierobon 2024 ©

La Musicoterapia vocale (VHM)

La musicoterapia vocale secondo il metodo Vocal Harmonics in Motion 

La musicoterapia vocale si configura  come una pratica multidisciplinare, che offre un approccio innovativo e terapeutico che si estende attraverso i diversi livelli dell’esperienza umana.
Nel presente articolo, esploreremo in maniera approfondita gli aspetti fisici, energetici, emotivi, simbolici e transpersonali della musicoterapia vocale, contestualizzandoli in un quadro teorico che integra elementi di psicologia, neuroscienze, terapia del suono e musicoterapia.
Nella mia personale visione la musicoterapia vocale (MV) agisce su diversi livelli.

Livello Fisico: connessione tra suono e materia
La MV, nel suo rapporto con il livello fisico, si concentra sulla percezione e interpretazione delle vibrazioni sonore nel corpo umano. Attraverso tecniche specifiche, il terapeuta guida il paziente alla consapevolezza delle sensazioni corporee generate dal suono, favorendo una connessione profonda tra la voce/corpo/movimento. Questo approccio è ancorato nei principi della propriocezione e fornisce un terreno fertile per esplorare l’interazione tra la percezione sensoriale e la produzione vocale.

Livello Energetico: pulsazioni  sottili e flusso
Spostandoci al livello energetico, la MV si propone di esplorare flussi sottili di energia correlati al suono vocale. Questo approccio, derivato da tradizioni antiche (medicina tradizionale cinese, Qi gong, pranayama, arti marziali) e integrato con prospettive moderne sulla fisica delle vibrazioni, mira a favorire una comprensione più profonda delle dinamiche energetiche intrinseche alla voce umana. Tale esplorazione può contribuire alla gestione e all’armonizzazione di questi flussi, fornendo un potenziale impatto terapeutico sul paziente.

Livello Emotivo: espressione  e gestione delle emozioni
Sul piano emotivo, la MV assume un ruolo significativo nella facilitazione dell’espressione e gestione delle emozioni. Attraverso l’analisi delle modalità espressive della voce, il terapeuta può guidare il paziente nel riconoscimento e nell’elaborazione di stati emotivi complessi. Questa dimensione dell’intervento terapeutico si collega strettamente alle teorie della psicologia dell’espressione emotiva , della teoria polivagale, della musicoterapia clinica e contribuisce all’espansione delle strategie terapeutiche per affrontare disturbi emotivi.

Livello Simbolico: la  voce  come linguaggio  simbolico
In questo livello, la voce si configura come un linguaggio simbolico che trasporta memorie, immagini e ricordi. Questo approccio, ispirato dalle prospettive della psicologia analitica e della psicologia della mente inconscia, fornisce uno strumento unico per esplorare il significato simbolico attribuito alla voce dal paziente. La MV diventa, quindi, un mezzo attraverso il quale emergono e vengono affrontati contenuti simbolici che contribuiscono alla comprensione del sé e della propria storia personale.

Livello Transpersonale: esplorazione delle dimensioni  trascendenti
L’aspetto transpersonale della MV, si occupa delle dimensioni intuibili, delle visioni, degli aspetti spirituali, degli insight  che emergono durante l’esperienza vocale. Questo livello integra concetti dalla psicologia transpersonale e dalla ricerca sulla coscienza, offrendo uno spazio per l’esplorazione di esperienze che superano i confini dell’individuo e aprono prospettive di crescita e consapevolezza.

Biofeedback: connessione tra fisiologia e suono
Una componente rilevante nel contesto della musicoterapia vocale è l’utilizzo del biofeedback. Questo processo consente al paziente di acquisire consapevolezza delle proprie funzioni fisiologiche: attività cerebrale, funzione cardiaca, respirazione e attività muscolare, durante l’atto vocale. L’integrazione di queste informazioni fornisce una base per la modulazione volontaria delle risposte fisiologiche, consentendo al paziente di sviluppare una maggiore consapevolezza e controllo sulla propria esperienza corporea e vocale.

Bioresistenza: gestione dei pattern fisiologici cronicizzati
Il concetto di bioresistenza, che descrive la conservazione di stati fisiologici, emotivi e mentali spesso cronicizzati e limitanti, costituisce un aspetto chiave della MV. L’analisi e la gestione di questi pattern, mediante l’uso mirato della voce e dell’ascolto attivo, rappresentano un’area di intervento terapeutico che mira a liberare il paziente da schemi disfunzionali e a promuovere la flessibilità psicofisica.

Approfondendo il ruolo della voce nella terapia, emerge la sua rilevanza nella comunicazione terapeutica e nella diagnosi. La qualità della voce, sia del terapeuta che del paziente, diventa uno strumento di indagine prezioso. Attraverso l’analisi delle caratteristiche vocali, si possono raccogliere informazioni utili per comprendere la condizione emotiva e psicologica del paziente, ampliando così la portata della valutazione diagnostica. La voce diventa uno strumento terapeutico nella gestione dello stress, dell’ansia e di altre difficoltà emotive. L’applicazione di tecniche vocali specifiche mira a modulare le risposte fisiologiche e neurovegetative, offrendo al paziente strategie efficaci per il miglioramento del benessere personale. L’ascolto attivo e l’ancoraggio alla voce, nel contesto della MV, costituiscono le fondamenta della relazione terapeutica. La capacità di ascoltare e rispondere in modo attivo alla voce del paziente, insieme alla consapevolezza e all’uso intenzionale della propria voce da parte del terapeuta, contribuisce a creare un ambiente terapeutico sicuro e facilitante nel percorso di crescita personale.
La voce si rivela preziosa anche nelle situazioni di crisi, dove può essere impiegata come un efficace strumento sonoro per la gestione del trauma. Utilizzando specifiche modalità vocali, il terapeuta può contribuire a calmare e rassicurare il paziente, offrendo un sostegno immediato durante momenti di forte stress emotivo.
In conclusione, la MV si configura come un approccio terapeutico ricco e complesso che abbraccia molteplici dimensioni della voce umana. Integrando conoscenze provenienti da discipline diverse  questo campo offre un’ampia gamma di strumenti per promuovere il benessere e la crescita personale attraverso l’esplorazione e l’uso consapevole della voce.”

Lorenzo Pierobon 2024 ©

 

VOICELAB laboratorio di ricerca vocale 19 marzo – Monza

VOICELAB laboratorio di ricerca e sperimentazione vocale

il martedi con cadenza quindicinale dalle 20:30 alle 22:30 presso BB STUDIO via montelungo, 18- Monza  19 marzo
pierobon.lorenzo@gmail.com
Attraverso questo percorso entrerai in contatto con nuovi spazi liberi da condizionamenti e giudizio, farai esperienza di libertà e bellezza, insieme al gruppo svilupperai empatia e coltiverai i tuoi talenti.
Un percorso completo che utilizza la voce come mezzo per un viaggio nell’universo del suono e della vibrazione, utilizzeremo supporti audio e video, ascolti musicali mirati e meditazione sonore con l’ausilio di strumenti musicali. Il corso è finalizzato all’apprendimento del canto armonico, alla ricerca vocale e alla sperimentazione attraverso lo strumento “voce”. Per integrare questo percorso vi sarà la possibilità di partecipare a seminari mensili, incontri individuali, seminari residenziali.
alcuni degli argomenti trattati:

La danza del respiro
L’alchimia della Voce
Voce e archetipi
Voce e movimento
Canto armonico e mantra
Voce e intenzione
La voce estatica
Universo sonoro e fisica quantistica
Geometria sacra

 

 

Voce, canto armonico, Zero Point Energy. Simbolo e metafora.

Nel mondo del canto, della musicoterapia e delle ricerche sperimentali riguardanti la voce, emerge una connessione affascinante tra la voce umana e il concetto di “Zero Point Energy” mutuato dalla fisica quantistica. Si riferisce all’energia minima che una particella subatomica può avere, anche quando è a temperatura assoluta (0 Kelvin, -273,15°C). Questo significa che anche nello stato di riposo più completo, le particelle continuano a vibrare a una certa energia di base, chiamata appunto energia del punto zero (ZPE), questo è un concetto affascinante, poiché suggerisce che il vuoto apparente non è completamente privo di energia, ma piuttosto traboccante di fluttuazioni quantistiche. Questa idea è stata oggetto di studi e discussioni nel contesto della teoria quantistica dei campi e ha importanti implicazioni in diverse aree della fisica.

Per comprendere appieno la connessione, tra voce, canto e ZPE esploriamo come le vocali e i simboli possono diventare un ponte tra la dimensione fisica e quella spirituale. Le vocali, sono le fondamenta del linguaggio e del canto, e possono assumere un significato simbolico profondo. Nella mia pratica, ho associato la vocali “u” e “i” a concetti specifici: “u” rappresenta la terra, l’energia femminile e l’orizzontalità, mentre “i” simboleggia il cielo, l’energia maschile e la verticalità. Questa distinzione tra materia (rappresentata dalla linea orizzontale) e spirito (rappresentato dalla linea verticale) è una visione comune a molte tradizioni spirituali. La linea orizzontale rappresenta la solidità della materia, mentre la linea verticale simboleggia l’ascesa verso lo spirito. Là dove queste due linee si intersecano, si crea un potente simbolo: la croce. Questa intersezione rappresenta il punto in cui materia e spirito si incontrano e si bilanciano. Al centro, nella mia personale visione, sorge l’energia del punto zero (ZPE), ovvero il raggiungimento dello stato di “presenza”, è possibile trovare alcune correlazioni tra questo punto specifico e i concetti legati a una visione spirituale:

  1. Connessione universale: si può pensare alla ZPE come contenente una sorta di energia che permea tutto l’universo (QI, prana, materia oscura). Questa visione può richiamare concetti di unità o interconnessione tra tutte le cose, che sono spesso associati alla spiritualità.
  2. Vibrazioni e frequenze: nella fisica quantistica, l’energia del punto zero è legata alle vibrazioni delle particelle, questo concetto può essere collegato all’idea di “vibrazioni spirituali”
  3. Stato di pace e calma: la ZPE rappresenta uno stato di minima energia, che potrebbe essere interpretato come un momento di calma, pace interiore e presenza. Questo potrebbe essere paragonato alla meditazione o alla ricerca della centratura nelle pratiche spirituali.
  4. Esplorazione interiore: la ricerca di una connessione spirituale spesso coinvolge l’esplorazione interiore e la comprensione di aspetti profondi di sé e della realtà

Un’altra simbologia interessante da prendere in considerazione per spiegare meglio questo centro di “presenza “è l’occhio del ciclone. Mentre tutto attorno a esso è turbolento e caotico, l’occhio offre un rifugio temporaneo di serenità. Questa zona di quiete è creata dal contrasto tra i venti convergenti che lo circondano, creando un equilibrio al centro della tempesta.
La correlazione tra ZPE e l’occhio del ciclone risiede nella loro rappresentazione di equilibri nelle dimensioni opposte dell’universo.: l’equilibrio del microcosmo, presente a livello subatomico, e l’equilibrio del macrocosmo, riferito a un fenomeno meteorologico, entrambi ci ricordano che l’equilibrio è una qualità intrinseca dell’universo, sia nell’infinitamente grande che nell’infinitamente piccolo. Questa correlazione può essere vista come un invito a riflettere sulla profonda interconnessione tra tutti gli aspetti dell’universo, dall’energia primordiale delle particelle subatomiche alla calma apparente nel cuore della tempesta. Tuttavia, è importante sottolineare che queste correlazioni sono interpretazioni personali e filosofiche. La fisica quantistica e la spiritualità operano in ambiti molto diversi, ma anche molto simili, questo non impedisce, di trarre ispirazione da tali concetti per la propria esplorazione personale e ricerca spirituale.

La connessione tra voce e ZPE suggerisce un equilibrio armonico tra la manifestazione fisica e la dimensione spirituale. Quando cantiamo, possiamo sperimentare questo equilibrio, creando un ponte tra il mondo materiale e regno spirituale. Il canto delle vocali diventa un mezzo per esplorare la profondità della nostra esistenza, una pratica che riflette il nostro desiderio di connettere materia e spirito. La ZPE si trova al centro di questa esplorazione, rappresentando l’equilibrio, la calma e la convergenza tra questi due mondi.

Lorenzo Pierobon 2023 ©

L’Importanza della supervisione in musicoterapia: sviluppo personale e professionale

La supervisione rappresenta un pilastro  fondamentale per i musicoterapeuti nel loro percorso di crescita personale e professionale. Questo approccio, sebbene orientato verso il lato professionale, è in realtà un’opportunità terapeutica fondamentale che consente di esplorare, riflettere e sviluppare le loro competenze attraverso un punto di vista unico.

La supervisione come specchio: riflessione e crescita

Uno degli aspetti più significativi della supervisione i è la sua capacità di agire come uno specchio per i musicoterapeuti. Questo processo consente loro di riflettere sul transfert e contro transfert, ossia la dinamica di proiezione che può emergere tra il terapeuta e il paziente. Inoltre, offre l’opportunità di esplorare conflitti interni che possono emergere durante le sedute di musicoterapia. La supervisione è completamente centrata sul musicoterapeuta, creando uno spazio sicuro per esplorare questi aspetti senza giudizio.

La richiesta di supervisione

Un altro elemento cruciale  è la chiara focalizzazione sulla richiesta di supervisione da parte del musicoterapeuta. Questo passo essenziale aiuta a definire gli obiettivi della supervisione e a guidare il processo in modo efficace. La supervisione, in questo senso, diventa altamente personalizzata, adattandosi alle esigenze specifiche del musicoterapeuta e dei suoi casi clinici.

Role Play: inversione dei ruoli per una prospettiva diversa

Un approccio innovativo che utilizzo nella supervisione è il role play, dove il musicoterapeuta assume il ruolo di paziente. Questa inversione dei ruoli permette di ottenere una prospettiva diversa sulle dinamiche terapeutiche e sui problemi incontrati durante le sedute. Il supervisore guida questo processo, aiutando il musicoterapeuta a ristrutturare le situazioni e a scoprire nuove vie per affrontare le sfide.

Visione chiara

Una pratica che propongo  per migliorare l’efficacia della supervisione  è la creazione  di un foglio con tutte le parole chiave  e mappe concettuali relative alla seduta da supervisionare. Alla fine della supervisione, suggerisco di dare un titolo  evidenziando le principali tematiche emerse. Questa visualizzazione chiara aiuta il professionista a riassumere e integrare l’esperienza di supervisione in modo efficace.

In conclusione, la supervisione in musicoterapia è molto più di una semplice revisione delle pratiche cliniche; è un’opportunità di crescita personale e professionale. Attraverso il processo di riflessione, inversione dei ruoli e focalizzazione, i musicoterapeuti possono affinare le loro competenze e offrire un servizio terapeutico più efficace ai loro clienti. La supervisione in musicoterapia è un ponte che collega l’arte della musica con la scienza della terapia, consentendo ai musicoterapeuti di essere più efficaci  nel loro percorso professionale.

info: pierobon.lorenzo@gmail.com

Lorenzo Pierobon 2023

Musicoterapia: il modello Vocal Harmonics in Motion

La musica ha il potere di toccare le corde più profonde dell’animo umano, un ponte che collega emozioni, pensieri e stati d’animo. La musicoterapia, un campo in continua crescita, sfrutta questa capacità innata del suono per promuovere il benessere mentale, emotivo, spirituale e fisico delle persone.

Il  metodo”VHM (Vocal Harmonics in Motion) offre un approccio unico e innovativo nell’uso terapeutico della musica, della voce e del suono. Questo approccio si basa sull’idea che la musica sia uno strumento di comunicazione primordiale e che sia possibile utilizzarla per accedere a parti profonde dell’individuo che possono essere difficili da esprimere verbalmente.

Principi Fondamentali:

  1. La Musica come Linguaggio: nella prospettiva VHM, la musica, la voce e il canto sono considerati un linguaggio attraverso il quale le emozioni e i pensieri possono essere espressi e condivisi. Questo è particolarmente rilevante per coloro che hanno difficoltà ad esprimersi con la parola.
  2. Improvisazione: la musica improvvisata gioca un ruolo centrale nel modello VHM.

I pazienti sono incoraggiati a esprimere se stessi attraverso la musica senza restrizioni, creando un ambiente di libertà espressiva e creativa.

  1. Risonanza e Contenimento: il terapeuta guida il paziente attraverso l’improvvisazione, creando un “contenitore” emotivo sicuro in cui il paziente può esplorare i propri sentimenti e pensieri. La “risonanza” si riferisce alla capacità del terapeuta di rispecchiare emotivamente il paziente, creando un legame empatico.
  2. Processo Espressivo: il modello VHM enfatizza l’esperienza emotiva più che la performance musicale tecnica. Il focus è incentrato sulla liberazione delle emozioni attraverso la musica, senza giudizio.

Benefici

  1. Espressione Emotiva: permette ai pazienti di esprimere emozioni profonde che potrebbero essere troppo difficili da esprimere in parole. La musica diventa un canale per affrontare e comprendere le proprie emozioni.
  2. Gestione dello Stress e dell’Ansia: la musica ha dimostrato di avere effetti positivi sulla riduzione dello stress e dell’ansia. l’improvvisazione musicale può essere liberatoria, contribuendo al rilascio delle tensioni accumulate.
  3. Potenziamento dell’Autostima: creare musica in un ambiente protetto e accogliente può contribuire a un maggiore senso di autostima e fiducia in se stessi.
  4. Potenziale per il Recupero: la musicoterapia può essere un supporto prezioso nelle situazioni di recupero da traumi, dipendenze o disturbi mentali e offre un percorso per affrontare e superare le sfide emotive.
  5. Comunicazione Interpersonale: attraverso la musica, i pazienti possono sviluppare capacità di comunicazione interpersonale, migliorando la loro capacità di connettersi con gli altri in modi nuovi e significativi.

 

Lorenzo Pierobon 2023

Concerto rituale: Harmonics Art Ensemble 22 giugno 2024 -Montallegro (GE)

Un concerto speciale, per un evento speciale, in un luogo speciale. Un rituale sonoro.

Harmonics Art Ensemble live nel bosco di Montallegro ore 22

info e dettagli in via di definizione.

 

 

Regolazione polivagale, musicoterapia e canto armonico

La musicoterapia, la Voce, il suono sono territori vasti che non finiremo mai di esplorare e di conoscere a fondo, ecco perché sono molto importanti la ricerca e la formazione continua. Nel mio percorso professionale ho sempre cercato di inserire competenze tecniche, e conoscenze derivanti da altri settori, a volte da mondi completamente opposti. Questo mi ha permesso di creare un metodo di lavoro molto flessibile e versatile, ma soprattutto multidisciplinare. Il settore di ricerca delle neuroscienze è la nuova frontiera, il contenitore a cui attingere per completare le conoscenze e rimodularle per farle entrare a pieno diritto nel mondo delle terapie artistiche e musicali.

In particolare mi riferisco alla “teoria polivagale”, la quale presuppone che le memorie traumatiche non elaborate, ci impediscono la connessione con gli altri e con il mondo, di sviluppare relazioni sociali sane e appaganti, di vivere in uno stato di completezza e serenità. Le ricerche di Porges, sottolineano come il sistema nervoso legato al nervo vago possa creare una gerarchia di stati diversi a cui corrispondono altrettante reazioni:

dorso vagale ( freezing), simpatico ( fight or flight), ventro vagale (Flow). Muoversi in maniera   fluida attraverso questi tre stati è “il gioco della vita”.

La teoria polivagale, il canto armonico e la musicoterapia sono approcci terapeutici che possono influire positivamente sulla regolazione del nervo vago. La teoria polivagale di Stephen Porges ha evidenziato l’importanza del nervo vago nella regolazione delle risposte da stress e nella promozione del benessere, si basa sul concetto che il sistema nervoso autonomo sia composto da tre sottosistemi, ognuno dei quali è associato a diverse risposte fisiologiche e comportamentali. Il nervo vago, è il responsabile della regolazione dello stato di calma, della connessione sociale e dell’attivazione del riposo e della digestione. Quando il nervo vago è attivo, il corpo può raggiungere uno stato di rilassamento profondo e di equilibrio emotivo.

 

Il canto armonico:

Il canto armonico è una tecnica vocale che prevede la produzione simultanea di più suoni vocali. Durante questa pratica, l’esecutore sfrutta le cavità di risonanza per creare una serie di armonici sovrapposti alla voce principale. Questa tecnica è stata utilizzata da secoli in diverse tradizioni musicali e spirituali per scopi terapeutici e di meditazione. Il canto armonico può stimolare il nervo vago, contribuendo a promuovere una sensazione di calma, riduzione dello stress e benessere generale.

 

La musicoterapia:

La musicoterapia è una forma di terapia che utilizza la musica e elementi sonoro-musicali per promuovere il benessere fisico, emotivo, cognitivo e sociale delle persone. Durante le sessioni di musicoterapia, il terapeuta utilizza strumenti musicali, la voce e selezioni di brani musicali per creare un ambiente terapeutico sicuro e favorire la comunicazione, l’espressione delle emozioni e il rilassamento. La musica, può influire sul sistema nervoso autonomo e attivare una risposta emotiva e fisiologica di benessere, grazie anche alla stimolazione del nervo vago.

Di seguito alcuni possibili effetti derivati dalla combinazione delle tecniche descritte

 

  1. Riduzione dello stress e dell’ansia: la combinazione di queste tecniche può contribuire a ridurre i livelli di stress e ansia, favorendo una maggiore regolazione del sistema nervoso autonomo.
  2. Miglioramento del benessere emotivo: le pratiche che coinvolgono il canto armonico e la musicoterapia possono favorire un senso di calma, gioia e connessione emotiva, promuovendo un benessere generale.
  3. Miglioramento delle funzioni fisiologiche: la stimolazione del nervo vago attraverso queste tecniche può influire positivamente sulla regolazione della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e della digestione.
  4. Miglioramento della connessione sociale: la teoria polivagale evidenzia l’importanza della connessione sociale per la salute e il benessere. Il canto armonico e la musicoterapia possono favorire la connessione e la comunicazione non verbale, facilitando il senso di appartenenza e di connessione con gli altri.

 

La combinazione della teoria polivagale, del canto armonico e della musicoterapia possono offrire un approccio terapeutico completo per la regolazione del nervo vago e il miglioramento del benessere generale. L’integrazione di queste pratiche nella routine quotidiana può fornire strumenti preziosi per affrontare lo stress e per il mantenimento di uno stato di  salute ottimale.

Esistono tecniche e strumenti che favoriscono la regolazione degli stati e la transizione fluida tra di essi: il respiro, il suono, la musica e la Voce, possono essere a tutto diritto considerati “flow triggers”. La teoria polivagale chiarisce i meccanismi sottili che sottendono alla musicoterapia e all’utilizzo della Voce in ambito terapeutico, e fornisce risposte scientifiche ai risultati che si ottengono attraverso questi strumenti, in particolare ha fornito una nuova chiave interpretativa ai fenomeni che ho osservato in oltre 20 anni di attività e dato un nuovo impulso alle mie ricerche nel settore. Ecco perché la Voce, il suono e la musica continueranno ad essere la parte più importante del mio lavoro, in ambito didattico, terapeutico e di ricerca.

©Lorenzo Pierobon 2023

 

 

Vedere la Voce

L’importanza della visualizzazione nelle tecniche vocali secondo il metodo Vocal Harmonics in Motion

Il canto è un’arte che coinvolge non solo la nostra voce, ma anche corpo, mente e spirito. Mentre molti cantanti si concentrano sulla tecnica vocale e sull’allenamento fisico, un aspetto spesso trascurato è l’importanza della visualizzazione. La visualizzazione è una tecnica che implica l’uso dell’immaginazione per creare suggestioni mentali vivide e dettagliate. Nella pratica del canto, la visualizzazione può essere un potente strumento per migliorare la voce, liberare l’espressività e connettersi emotivamente con il pubblico. In questo articolo, esploreremo l’importanza della visualizzazione nelle tecniche di canto convenzionale e canto armonico e come questa può portare i cantanti ad elevare i livelli di performance.

Creare un’immagine sonora:

La visualizzazione consente ai cantanti di creare un’immagine sonora nella loro mente. Immaginare il suono desiderato e un movimento ad esso associato, aiuta a modellare la voce e a ottenere un controllo più preciso sull’emissione vocale, un’immagine mentale di un movimento può aiutare a raggiungere una maggiore consapevolezza delle sensazioni fisiche coinvolte nel canto e migliorare l’emissione del suono.

Superare le difficoltà tecniche:

La visualizzazione può essere utilizzata per superare le difficoltà tecniche nel canto. Ad esempio, se un cantante sta affrontando un passaggio vocale difficile, può immaginare mentalmente un’immagine che rappresenta il superamento di quella sfida. Potrebbe visualizzare fluidità e sicurezza, oppure un movimento virtuale associato ad un suono specifico o ad una nota. Questa visualizzazione positiva può contribuire a migliorare la fiducia e a superare le limitazioni tecniche, consentendo al cantante di raggiungere una performance più fluida e sicura.

Allenare la memoria muscolare:

La visualizzazione è anche un modo efficace per allenare la memoria muscolare. Immaginare mentalmente l’esecuzione corretta di un passaggio vocale, immaginare un suono o un movimento o, stimola le stesse regioni cerebrali coinvolte nell’esecuzione fisica effettiva. Questo tipo di visualizzazione può aiutare i cantanti a migliorare la precisione, la coordinazione e la velocità del loro canto, poiché prepara il corpo e la mente a eseguire in modo ottimale.

Conclusioni:

Nelle tecniche di canto, la visualizzazione è un elemento potente che può portare i cantanti a livelli superiori di performance. Attraverso la creazione di immagini sonore, l’esplorazione dell’interpretazione emotiva, il superamento delle difficoltà tecniche e l’allenamento della memoria muscolare, la visualizzazione svolge un ruolo chiave nel plasmare la voce e la comunicazione dei cantanti.

Lorenzo Pierobon © 2023