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Il Mistero della Voce LAB. 14 dicembre – Milano –

Le date: 14 dicembre 15 febbraio 2025 12 aprile 2025

Un laboratorio che nasce dall’esperienza di Lorenzo Pierobon, musicoterapeuta, cantante e ricercatore della Voce, e dall’esigenza di iniziare a trasmettere una conoscenza accumulata in quasi trenta anni di ricerca e sperimentazione vocale. Gli incontri sono pensati per indagare lo strumento voce in maniera profonda, non soffermandosi esclusivamente sulla parte tecnica, ma esplorando le componenti più misteriose che conferiscono alla Voce lo status di “strumento trasformativo”. Le tecniche del canto armonico (overtones singing) ci accompagneranno in questo percorso alla scoperta della parte più nascosta e potente della voce: la componente esoterica. Tutti possono partecipare, non servono prerequisiti tecnici, in particolare è consigliato:

• A coloro che desiderano intraprendere un percorso di crescita personale e di consapevolezza

• Professionisti della relazione di aiuto (medici, psicologi, counselor, operatori olistici, insegnanti, etc).

• Artisti

• Cantanti e danzatori

• Esploratori

Gli incontri sono fruibili singolarmente, ma è fortemente consigliato il percorso completo, al termine del quale sarà rilasciato un attestato di frequenza. Per chi lo desiderasse è possibile attivare sessioni individuali di tutoring e supervisione in presenza, dove possibile, oppure online. (Gli incontri individuali, sono da considerarsi come costo a parte e saranno concordati direttamente con l’insegnante).

PROGRAMMA DETTAGLIATO

Segreteria KAILASH Telefono 02 39545486 e-mail informazioni@cckailash.it

 

 

VOICELAB laboratorio di ricerca vocale 29 ottobre – Monza

VOICELAB laboratorio di ricerca e sperimentazione vocale

il martedi con cadenza quindicinale dalle 20:30 alle 22:30 presso BB STUDIO via montelungo, 18 Monza 

Prossime date:   29 OTTOBRE  5-19 NOVEMBRE  3-17 DICEMBRE

pierobon.lorenzo@gmail.com
Attraverso questo percorso entrerai in contatto con nuovi spazi liberi da condizionamenti e giudizio, farai esperienza di libertà e bellezza, insieme al gruppo svilupperai empatia e coltiverai i tuoi talenti.
Un percorso completo che utilizza la voce come mezzo per un viaggio nell’universo del suono e della vibrazione, utilizzeremo supporti audio e video, ascolti musicali mirati e meditazione sonore con l’ausilio di strumenti musicali. Il corso è finalizzato all’apprendimento del canto armonico, alla ricerca vocale e alla sperimentazione attraverso lo strumento “voce”. Per integrare questo percorso vi sarà la possibilità di partecipare a seminari mensili, incontri individuali, seminari residenziali.
alcuni degli argomenti trattati:

La danza del respiro
L’alchimia della Voce
Voce e archetipi
Voce e movimento
Canto armonico e mantra
Voce e intenzione
La voce estatica
Universo sonoro e fisica quantistica
Geometria sacra

 

 

Direzione, intenzione, proiezione: il triangolo della voce

Il “Triangolo della Voce” non è solo un concetto teorico, ma un vero e proprio strumento pratico che può aiutarci a comprendere meglio le dinamiche di questo mezzo espressivo, ponendo l’accento su tre aspetti fondamentali: direzione, intenzione e proiezione. Questi tre elementi non solo influenzano la qualità e l’efficacia del canto, ma giocano anche un ruolo cruciale nella connessione tra cantante e ascoltatore, nonché nell’impatto terapeutico della voce.

Direzione: orientamento della voce

La direzione rappresenta l’orientamento fisico e mentale del cantante. Sul piano fisico, implica il controllo della postura, della respirazione e della risonanza per dirigere il suono in modo efficiente. Ad esempio, una buona postura e una respirazione diaframmatica permettono al cantante di mantenere il controllo del flusso d’aria, che è fondamentale per una voce stabile e potente.

Sul piano mentale, la direzione implica la consapevolezza dell’obiettivo del canto, che può variare dal raggiungimento di una determinata nota alla comunicazione di un’emozione specifica. Le neuroscience spiegano che il cervello umano è altamente coinvolto nella produzione vocale, con diverse aree cerebrali che cooperano per controllare il tono, il timbro e la dizione. Una direzione chiara può migliorare la precisione vocale e la coerenza espressiva, poiché il cervello coordina meglio i muscoli coinvolti nella produzione del suono.

Le due direzioni.

Interna

Quando cantiamo dirigendo il suono verso il centro del corpo, creiamo una vibrazione che può sciogliere tensioni e blocchi emotivi. Questo processo può aiutare a risvegliare parti di noi stessi che sono rimaste silenti, offrendo una nuova consapevolezza e pace interiore.

Esterna

Proiettando la voce verso l’esterno, possiamo esprimere noi stessi con forza e chiarezza. È come lanciare  un messaggio al mondo, affermando la nostra presenza e unicità. In questo modo possiamo creare una connessione potente con gli ascoltatori, comunicando emozioni e pensieri in modo diretto e coinvolgente.

Intenzione: energia  emotiva e creativa

L’intenzione è l’energia emotiva e creativa che  i cantanti mettono nella loro espressione vocale. Questo elemento è fondamentale per creare un collegamento emotivo con l’ascoltatore. Nel canto, l’intenzione può variare dalla narrazione di una storia alla condivisione di un’esperienza personale. Ogni canzone ha il potenziale di evocare emozioni profonde, e l’intenzione del cantante è ciò che dà vita e autenticità alla performance.

Nel contesto del canto terapeutico, l’intenzione assume un ruolo ancora più significativo. Il canto è utilizzato in molte culture antiche come strumento di cura, grazie alla sua capacità di influenzare lo stato mentale e emotivo. La scienza moderna supporta questa idea, studi recenti hanno dimostrato che il canto può ridurre i livelli di stress e ansia, migliorare l’umore e persino stimolare il rilascio di endorfine, sostanze chimiche  associate al benessere. L’intenzione di benessere e cura dunque, diventa un canale attraverso il quale il cantante può trasmettere vibrazioni positive e calmanti, che possono avere un effetto terapeutico sugli ascoltatori.

I quattro tipi di intenzione.

Esplorativa

Cantare con l’intento di esplorare nuove sfumature della nostra voce e del nostro essere è un atto di scoperta personale. Questo processo può svelare potenzialità vocali nascoste e arricchire la nostra espressione artistica e personale.

Catartica

L’intenzione catartica nel canto è rivolta alla liberazione delle emozioni represse. Questo può fornire un sollievo significativo, aiutandoci a gestire meglio lo stress e le tensioni quotidiane. La liberazione emotiva attraverso il canto è una pratica che risale a tempi antichi, utilizzata in molte culture come strumento di purificazione e rinascita.

Curativa

Cantare con l’intenzione della cura può influire positivamente sul benessere fisico e psicologico. Studi neuroscientifici hanno dimostrato che il canto può stimolare il rilascio di endorfine e migliorare l’umore, riducendo i sintomi di ansia e depressione.

Connessione

Infine, l’intenzione di connessione è quella che cerca di creare un legame con gli altri e con il mondo. Cantare in gruppo o per un pubblico può costruire una sensazione di appartenenza e comunità, rafforzando i legami sociali e promuovendo l’empatia. (vedi l’articolo: La preparazione di un concerto: un viaggio tra simbolo, metafora e senso del sacro)

Proiezione: trasmissione della voce

La proiezione è il vertice del triangolo e rappresenta il modo in cui la voce del cantante viene trasmessa all’ascoltatore. Una buona proiezione richiede non solo una tecnica vocale solida ma anche una forte connessione emotiva e fisica con il pubblico. Nel canto, la proiezione è spesso associata alla capacità di riempire uno spazio con il suono, ma è anche una questione di trasmettere chiaramente il messaggio e le emozioni.

Nel canto terapeutico, la proiezione è cruciale per l’efficacia del trattamento. Ad esempio, nelle pratiche di canto armonico, il cantante usa tecniche specifiche per creare frequenze che risuonano in diverse parti del corpo, influenzando così l’equilibrio energetico e promuovendo il benessere. La proiezione non è solo una questione di volume, ma anche di qualità del suono e di intonazione, che possono influenzare il sistema nervoso e le onde cerebrali degli ascoltatori.

Il Triangolo della Voce offre un modello per esplorare il potenziale della voce umana sia nel campo artistico che in quello terapeutico. La direzione, l’intenzione e la proiezione sono elementi interconnessi che, se ben compresi e sviluppati, possono elevare l’esperienza della Voce a livelli straordinari. Questa consapevolezza non solo arricchisce la pratica vocale ma offre anche strumenti per la cura e il benessere, dimostrando ancora una volta il potere trasformativo della voce umana.

Lorenzo Pierobon 2024 ©

Concerto: d-SAFe per MONZATYKA 16 gennaio – Monza

 

dettagli della serata in corso di definizione

d-SAFe gli alfieri del Power Ambient dal vivo per Monzatika di Luca Urbani e Andy

Marco Pancaldi: chitarra, Pancaltulator
Lorenzo Pierobon: voce, macchine riverberatrici

 

d-SAFe   info

 

 

I dodici archetipi di Jung la Voce e il canto

Carl Gustav Jung ha introdotto il concetto di archetipi come modelli universali presenti nell’inconscio collettivo. Questi archetipi rappresentano personaggi e simboli ricorrenti nelle storie, nei miti e nella psiche umana, influenzando profondamente il comportamento e le emozioni. Nella pratica del canto, questi archetipi possono trovare una loro espressione e diventare strumenti di connessione con le dimensioni più profonde del Sé. La voce, come mezzo di espressione primaria e personale, può incarnare queste figure archetipiche, creando un ponte tra l’inconscio e il mondo esterno.

Di seguito esploriamo i 12 archetipi di Jung e come ciascuno di essi possa influenzare e arricchire l’espressione vocale e il canto, sia nel contesto del canto tradizionale che in quello del canto armonico.

Il Saggio: rappresenta la ricerca della verità, della conoscenza e della comprensione più profonda. Il Saggio è riflessivo e consapevole, e la sua voce esprime calma, consapevolezza e autorità silenziosa. Nel canto, questo archetipo si manifesta attraverso un uso pacato della voce, con toni gravi e profondi, capaci di trasmettere conoscenza e tranquillità. L’uso di toni bassi e stabili favoriscono la meditazione e l’introspezione, permettendo al cantante di raggiungere una condizione di centratura interiore.

L’Innocente: è ottimista, puro e fiducioso. Questo archetipo si affida alla bontà del mondo e alla semplicità della vita. La voce dell’Innocente è luminosa, leggera e priva di complessità emotive. Nel canto, l’Innocente evoca melodie semplici e gioiose, con toni chiari e leggeri che trasmettono purezza e serenità. Una voce chiara e senza tensioni, che si esprime attraverso melodie delicate e ritmiche semplici.

L’Esploratore: è spinto dal desiderio di andare oltre i confini del conosciuto, alla ricerca di nuove esperienze e possibilità. Nel canto, l’Esploratore si manifesta attraverso l’innovazione e la sperimentazione vocale, giocando con ritmi, melodie e tecniche inusuali. La sua voce è dinamica, flessibile e aperta a esplorare nuove strade. Una voce che si avventura fuori dagli schemi tradizionali, sperimentando nuove melodie e tecniche vocali.

Il Sovrano: rappresenta il potere, il controllo e la padronanza di sé. Questo archetipo incarna l’autorità e la capacità di organizzare e dominare. Nel canto, il Sovrano si esprime con una voce forte, ben controllata e proiettata, che trasmette sicurezza e leadership. Una voce decisa, potente e ben modulata, che proietta un senso di comando e stabilità., controllo preciso delle risonanze vocali, dimostrando padronanza tecnica e forza interiore.

Il Creatore: è l’archetipo dell’innovazione e dell’immaginazione. Egli si esprime attraverso la creazione di qualcosa di nuovo, unico e personale. Nel canto, il Creatore trova espressione attraverso l’invenzione di melodie e armonie originali, che rappresentano la volontà di dare forma a emozioni e pensieri . L’uso della voce per creare combinazioni sonore innovative e armonici complessi, sperimentando nuove risonanze e tecniche vocali.

L’Angelo Custode: è l’archetipo della protezione, della cura e della compassione. Rappresenta l’amore altruistico e il desiderio di proteggere e prendersi cura degli altri. La voce dell’Angelo Custode è dolce, accogliente e rassicurante, capace di creare un senso di sicurezza e conforto. Una voce morbida e calorosa, che trasmette amore e conforto, capace di  creare un’atmosfera di serenità e protezione, favorendo il rilassamento e il benessere.

Il Mago: è l’archetipo della trasformazione e della magia. Egli è in grado di influenzare il mondo e le persone attraverso la sua capacità di trasformare l’energia e la materia. Nel canto, il Mago si esprime attraverso una voce che cambia e si trasforma, utilizzando variazioni dinamiche e timbriche per guidare il processo di cambiamento interiore. L’esplorazione delle risonanze profonde per indurre stati di coscienza alterati e favorire la trasformazione interiore.

L’Eroe: rappresenta il coraggio, la forza e la volontà di affrontare sfide e difficoltà. Questo archetipo è guidato dal desiderio di superare gli ostacoli e raggiungere i propri obiettivi. Nel canto, l’Eroe si esprime con una voce potente e sicura, capace di trasmettere determinazione e resistenza.  Una voce forte e determinata, che comunica coraggio e forza di volontà,  il  controllo tecnico  per esprimere potenza interiore, mantenendo un equilibrio stabile tra forza e precisione.

Il Ribelle: è colui che sfida le regole e le convenzioni, cercando di cambiare il sistema. Questo archetipo è caratterizzato da un desiderio di libertà e indipendenza. Nel canto, il Ribelle si esprime attraverso l’uso di tecniche non convenzionali e dissonanti, rompendo le regole per creare qualcosa di nuovo sfidando le aspettative e le convenzioni  musicali. La sperimentazione con suoni inusuali e dissonanti, spingendo la voce verso nuove possibilità espressive.

L’Amante: rappresenta l’amore, la passione e il desiderio di connessione emotiva e fisica. Questo archetipo è guidato dall’emozione e dal desiderio di creare legami profondi. Nel canto, l’Amante si esprime con una voce calda, sensuale e avvolgente, capace di trasmettere intensità emotiva e intimità. Una voce calda e ricca di emozione, che trasmette passione e desiderio.

Il Giullare:  rappresenta la gioia, la leggerezza e la capacità di vivere il momento presente. Questo archetipo cerca di portare allegria e leggerezza nella vita, ridendo di sé stesso e del mondo. Nel canto, il Giullare si esprime con una voce giocosa, dinamica e ricca di energia. Una voce leggera e vivace, che si muove rapidamente tra diversi registri, creando un senso di gioco e spensieratezza. L’uso di ritmi veloci e suoni brillanti per evocare gioia e movimento.

L’Orfano: rappresenta la vulnerabilità, la solitudine e il desiderio di appartenenza. Questo archetipo si confronta con la perdita e la mancanza, ma è anche caratterizzato da una forte capacità  di resistenza e speranza. Nel canto, l’Orfano si esprime con una voce fragile e malinconica, che trasmette vulnerabilità e desiderio di connessione. Una voce delicata e malinconica, che esprime sentimenti di solitudine e ricerca interiore.

I 12 archetipi junghiani offrono una mappa potente per esplorare il mondo interiore attraverso la voce e il canto. Ogni archetipo incarna un’energia specifica che può essere canalizzata nella pratica vocale, arricchendo l’espressione musicale e offrendo nuove vie di connessione con le proprie emozioni e il proprio inconscio.

Lorenzo Pierobon 2024 ©

Corso di formazione Voicecards 8 novembre – Monza

Sono aperte le iscrizioni al corso di formazione  Voicecards 2.0.  Il corso è a numero chiuso 

8 novembre dalle ore 10.30  alle ore 17  in via Montelungo, 18 Monza presso BB STUDIO

Per tutte le informazioni clicca ; INFO 

pierobon.lorenzo@gmail.com

Seminario: la voce nella terapia e nella relazione di aiuto 8-9 marzo 2025 – Trieste

La Voce risulta spesso uno “strumento emarginato” nelle relazioni e ancor di più nelle pratiche di cura, ricopre invece un ruolo fondamentale per instaurare un vincolo efficace e per creare un’identità personale ed una coesione gruppale favorevole ad un percorso terapeutico.
Indagare i differenti aspetti della propria voce è una “via” personale che porta “armonicamente” alla conoscenza di se stessi e una relazione sana con gli altri. La voce può quindi recuperare per ognuno di noi la sua collocazione interiore e la sua centralità , e questo grazie al suo ” ascolto”, che in pratica significa ascoltare se stessi.”Sentire” la propria voce equivale a cercare e trovare le strade possibili per una nuova e più autentica relazione con il proprio mondo interno e con il mondo esterno.
Del resto è innegabile che la voce racchiuda il vissuto più o meno segreto che ognuno di noi porta dentro di sé , e la sua espressione, tonalità, timbro, frequenza ecc., ne sono da esso condizionati.

www.musicoterapiavocale.com/presentazione

www.musicoterapiavocale.com/programma-di-pierobon

Voce e movimento per la regolazione del tono vagale (tecniche vocali)

La teoria polivagale è una teoria avanzata che esplora la relazione tra il sistema nervoso autonomo e il comportamento umano, formulata dallo psicologo e neuro scienziato Stephen Porges. Ecco descritti brevemente i principi fondamentali:

Il nervo vago è il decimo nervo cranico e ha due principali branche:

  • Branca ventro vagale: associata al sistema parasimpatico, promuove stati di calma, connessione sociale e sicurezza. È fondamentale per il comportamento pro sociale e la regolazione delle emozioni.
  • Branca dorso vagale: associata sempre al sistema parasimpatico, ma entra in gioco in situazioni di estremo pericolo (anche solo percepito). Può causare immobilità o “spegnimento” come risposta a pericoli estremi.

Gerarchia delle risposte di sopravvivenza 

La teoria polivagale propone una gerarchia di risposte autonomiche:

  • Sistema ventro vagale (connessione sociale): il primo livello di risposta, dove si cerca di stabilire connessioni e comunicazioni sicure.
  • Sistema simpatico (combatti o fuggi): attivato quando la connessione sociale non è possibile o non è sufficiente per garantire la sicurezza, preparando il corpo per l’azione.
  • Sistema dorso vagale (Immobilizzazione): attivato quando le risposte di combattimento o fuga non sono possibili o sono fallite, portando a uno stato di immobilità.

Neurocezione

È un concetto centrale della teoria polivagale che si riferisce alla capacità del sistema nervoso di valutare automaticamente e inconsciamente la sicurezza o il pericolo nell’ambiente, influenzando le risposte autonomiche.

La teoria polivagale ha implicazioni significative in ambito terapeutico, in quanto suggerisce che,  per favorire la regolazione emotiva e il benessere psicologico è essenziale promuovere stati di sicurezza e connessione sociale. Questo può essere realizzato attraverso tecniche che stimolano il nervo vago ventrale, come la respirazione diaframmatica, la voce, la musica, il canto in coro, il canto (armonico), le esperienze artistiche creative e altre forme di interazione sociale positiva.  Per un musicoterapeuta o un terapeuta della relazione di aiuto, la teoria polivagale può offrire importanti spunti su come utilizzare il suono e la voce per influenzare positivamente il sistema nervoso autonomo. Il canto, la modulazione della voce e l’uso di determinati suoni possono aiutare a stimolare il nervo vago ventrale, promuovendo uno stato di calma e sicurezza.

Ecco alcuni esercizi specifici che ho messo a punto per la stimolazione e regolazione del tono vagale:

 

Riequilibrio vagale:

braccia incrociate sul petto (incrociare anche i pollici) , picchiettare, alternando, con indice e medio le clavicole e vocalizzare un humming continuo. (Stimolazione sonora e tapping asincrono bilaterale). Questa pratica aiuta a stimolare il nervo vago e promuovere una sensazione di sicurezza e stabilità. Incrocia le braccia e usa le dita per picchiettare delicatamente le clavicole, favorendo il rilassamento e l’autoregolazione.

Riequilibrio energetico/rilassamento: mano sinistra sulla zona lombare e mano destra sulla base della nuca, vocalizzare “U” e salire lentamente in glissando verso la “I”. Questa pratica può aiutare a rilassare e riequilibrare l’energia del corpo. La posizione delle mani crea un circuito energetico mentre il glissando vocale promuove la regolazione emotiva.

Cerchio di contatto: mano destra sul cuore, mano sinistra al centro della schiena della persona di fronte, vocalizzare “A” e poi glissando verso la “O”. Questo esercizio può essere fatto in coppia o in gruppo, favorendo il contatto sociale e il senso di connessione. Alternando la posizione, ogni partecipante può sentire il supporto fisico ed emotivo del gruppo (o del singolo, nel caso di lavoro in coppia) rafforzando il senso di sicurezza.

Attivazione energetica: vocalizzare in modo ritmico “ON”, picchiettando lentamente sullo sterno, un po’ più veloce sul mento, più veloce in mezzo agli occhi. Questo esercizio aiuta a stimolare l’energia del corpo e attivare il sistema nervoso. Il tapping in diverse aree del corpo con variazioni di velocità può aiutare a rivitalizzare e bilanciare il sistema energetico.

La teoria polivagale fornisce una comprensione più profonda di come il sistema nervoso risponde alle sfide e come queste risposte possano essere influenzate per migliorare la salute mentale e fisica. Utilizzando esercizi mirati di musicoterapia e terapia del suono, è possibile stimolare il nervo vago e promuovere stati di calma, sicurezza e connessione sociale, contribuendo al miglioramento dello stato psicofisico delle persone.

Tutte le tecniche vocali descritte in questo articolo si basano sull’utilizzo del Canto Armonico e sul modello di Musicoterapia Vocal Harmonics in Motion (VHM)

Lorenzo Pierobon 2024 ©

La preparazione di un concerto: un viaggio tra simbolo, metafora e senso del sacro

Preparare un concerto è molto più di una semplice sequenza di prove e preparativi tecnici. È un processo profondamente simbolico e metaforico che coinvolge empatia, condivisione, presenza, creatività, improvvisazione e senso del sacro.

L’empatia è il fondamento di ogni esibizione artistica. Quando artisti e musicisti si preparano per un concerto, devono sintonizzarsi non solo tra di loro ma anche con il pubblico che li ascolterà. Questa connessione empatica crea una risonanza emotiva che amplifica l’esperienza collettiva. L’empatia permette agli artisti di sentire le emozioni altrui come proprie, rendendo possibile una performance che tocca profondamente l’animo degli spettatori.

La preparazione di un concerto è un atto di condivisione, dove ogni membro del gruppo porta la propria voce, il proprio strumento e la propria energia creativa. Questa condivisione crea un tessuto sonoro unico, un mosaico di suoni e sensazioni che si intrecciano per creare qualcosa di più grande della somma delle singole parti. La condivisione non è solo un atto di generosità, ma una necessità che permette di raggiungere una armoniosa perfezione. Essere presenti, totalmente immersi nel momento, nel qui e ora, è essenziale per la riuscita di una performance. La presenza è quella qualità ineffabile che permette agli artisti di essere pienamente consapevoli di ogni nota, ogni movimento e ogni respiro. Questa consapevolezza trasforma la preparazione in un atto meditativo, dove il passato e il futuro svaniscono, lasciando spazio ad un eterno presente.  La creatività è il motore della preparazione artistica. È attraverso la creatività che gli artisti esplorano nuovi territori sonori, sperimentano e giocano con le possibilità. L’improvvisazione, in particolare, rappresenta l’alchimia dell’inaspettato, dove l’arte si rinnova costantemente in modi imprevedibili. Questa capacità di improvvisare, di adattarsi e di trasformarsi, è ciò che rende ogni concerto unico e irripetibile.

In fisica quantistica, la coerenza è lo stato in cui le particelle oscillano all’unisono. Analogamente, durante la preparazione di un concerto, i musicisti entrano in uno stato di coerenza, che crea un campo di energia condiviso, dove intenzione e emozione si allineano in perfetta armonia, rendendo possibile una performance che trascende il semplice atto artistico.  Quando gli artisti si uniscono per creare uno spettacolo, formano un super organismo, un’entità collettiva che va oltre le singole individualità. Questa entità artistica è capace di esprimere una potenza creativa e una sensibilità superiore rispetto al singolo, la sinergia dell’insieme permette di esplorare nuove dimensioni artistiche e di toccare profondamente il cuore del pubblico.

Infine, preparare un concerto è un atto spirituale e rituale. Ogni prova, ogni gesto, ogni nota suonata è parte di un rito che celebra la sacralità dell’arte. Come in un antico rituale, gli artisti si preparano a offrire una parte di sé al pubblico, creando un ponte tra il mondo terreno e quello spirituale., tra terra e cielo. Questa dimensione spirituale conferisce al concerto una profondità e un significato che va oltre il semplice intrattenimento. La preparazione di un concerto è un viaggio, un rito che celebra la sacralità dell’arte e la potenza della connessione umana, trasformando ogni performance in un’esperienza unica e irripetibile.

Lorenzo Pierobon 2024 ©

L’importanza sociale della voce nella società moderna

La voce umana, oltre ad essere uno strumento di comunicazione fondamentale, è un mezzo attraverso il quale esprimiamo la nostra identità, le nostre emozioni e la nostra presenza nel mondo. Nella complessità della società moderna, la voce riveste un ruolo cruciale in vari contesti, influenzando le relazioni personali, la vita  professionale, l’identità culturale e la partecipazione politica e sociale.

La voce è un veicolo per trasmettere molto più di semplici parole: attraverso l’intonazione, il ritmo, il volume e l’espressione facciale, riusciamo a comunicare emozioni, intenzioni e stati d’animo. Una voce calda e rassicurante può creare un’atmosfera di conforto e sicurezza, stabilendo connessioni profonde con gli altri. Al contrario, una voce nervosa o incerta può trasmettere insicurezza e disorientamento, influenzando negativamente il modo in cui veniamo percepiti dagli altri. Nelle relazioni personali, la capacità di ascoltare attivamente e rispondere in modo empatico alla voce dell’altro è essenziale per  costruire legami autentici e duraturi. Attraverso il suono della voce, siamo in grado di comprendere le emozioni e le necessità degli altri, rafforzando così la nostra capacità di comunicare e connetterci con loro. Nel contesto lavorativo, la voce può fare la differenza. Un’abilità comunicativa efficace, supportata da una voce sicura e autorevole, può influenzare positivamente il modo in cui siamo percepiti  dai colleghi, dai superiori e dai clienti. Un oratore carismatico  può ispirare fiducia e ottenere il consenso del pubblico, mentre un professionista con una voce chiara e assertiva può trasmettere competenza e leadership.

La voce è particolarmente importante in settori come l’insegnamento, la vendita e la gestione aziendale, dove la capacità di comunicare in modo chiaro ed efficace può determinare il raggiungimento degli obiettivi . Attraverso la voce, siamo in grado di influenzare le opinioni degli altri, negoziare accordi e motivare le persone a raggiungere obiettivi comuni. La voce non è solo uno strumento di comunicazione individuale, ma anche un riflesso delle nostre radici culturali e sociali. Accenti regionali, modi di parlare e dialetti sono testimoni della diversità linguistica e culturale delle comunità in tutto il mondo. Attraverso la voce, le persone possono rivendicare la propria identità e appartenenza a gruppi sociali specifici, promuovendo la diversità e l’inclusione. Preservare e valorizzare la diversità della voce umana è essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della comprensione reciproca. Celebrare le differenze linguistiche e dialettali contribuisce a creare un ambiente inclusivo in cui tutte le voci sono ascoltate e rispettate.

Nel contesto politico e sociale, la voce assume un ruolo fondamentale nella partecipazione civica e nell’esercizio dei diritti democratici. Attraverso  le manifestazioni  pubbliche e la partecipazione ai dibattiti, le persone possono far sentire la propria voce e influenzare il cambiamento sociale. La libertà di espressione e il diritto di protesta sono garantiti dalla capacità di comunicare e diffondere idee attraverso la voce. La voce è uno strumento di potere e cambiamento sociale, capace di mobilitare masse e trasformare le opinioni pubbliche. L’espressione  “ non avere voce in capitolo”   indica la mancanza di potere o influenza nel prendere decisioni su un certo argomento o situazione. Questo termine ha origini nel contesto dei monaci medievali, dove solo alcuni membri più anziani e esperti erano ammessi al Capitolo, l’assemblea dei religiosi che prendeva decisioni importanti. I novizi e i conversi, cioè coloro che avevano da poco preso i voti o lo avevano fatto in tarda età, non avevano il diritto di intervenire. Da qui deriva il concetto che “non avere voce in capitolo” significa non contare nulla quando è il momento di prendere decisioni importanti. Attraverso discorsi pubblici, interviste e mezzi di comunicazione di massa, le persone possono promuovere cause sociali, sensibilizzare l’opinione pubblica e influenzare l’agenda politica.

In conclusione, l’importanza sociale della voce nella società moderna è evidente in ogni aspetto della vita quotidiana. Essa rappresenta uno strumento di connessione e espressione individuale, capace di influenzare profondamente il modo in cui ci rapportiamo agli altri e al mondo che ci circonda.

Lorenzo Pierobon 2024 ©