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Vivere consapevolmente il presente per attuare il cambiamento futuro ( Stefania Mattia)

Spesso bastano cambiamenti minimi per iniziare a risolvere grandi problemi e, una volta innescato il cambiamento, questo viene portato avanti in maniera spontanea.
Apportare un piccolo cambiamento alla nostra vita, per quanto la situazione che attualmente stiamo vivendo possa essere difficile e complessa, può portare a differenze profonde e di vasta portata nell’ambito della nostra vita e di tutte le persone coinvolte.
Strategia tramandata da diversi popoli,
in Oriente nota come “Metodo Kaizen” (vera e propria filosofia di vita), la tecnica dei piccoli passi consiste nel concentrarsi e focalizzarsi sul più piccolo e apparentemente innocuo intervento da realizzare, il quale sarà seguito dal secondo, e così via.
Si possono raggiungere grandi obiettivi con la tecnica dei piccoli passi!
Non dimentichiamo che il modo in cui vediamo i problemi, influenza il modo in cui ci approcciamo ad essi.
Piccoli passi, grandi risultati.
Un obiettivo ben formulato deve essere piccolo, alla portata della persona che lo formula.
Il futuro è imprevedibile, non è possibile fare un piano a lungo termine, oggi più che mai. Ponendosi obiettivi piccoli abbiamo, invece, la possibilità di correggerci strada facendo.
Se vogliamo cambiare le cose, possiamo aiutare alcuni attori del sistema a cambiare il proprio atteggiamento nei confronti di una determinata situazione: un piccolo cambiamento in un preciso ambito, può provocare profondi cambiamenti in molti altri contesti della vita (effetto farfalla – Butterfly effect).
Con il concetto di effetto farfalla si vuole spiegare come le piccole azioni e le scelte del singolo possano portare a cambiamenti molto grandi nella società in cui viviamo.
Grazie all’effetto farfalla, i piccoli gesti possono migliorare la nostra vita.
L’ effetto farfalla può aiutare a non rimandare, a VIVERE IL PRESENTE e a cercare di esprimere le proprie idee e i propri sentimenti per non avere rimpianti, e a compiere i primi passi di un percorso che potrebbe portare a grandi cambiamenti, più di quanto possiamo immaginare nel momento presente.

Dott.ssa Stefania Mattia, Professional Counselor
Facebook: Stefania Mattia – Counselor Olistico, stefania_mattia@msn.com

Dopo un lungo percorso in ambito giuridico e di Mediazione civile, il desiderio di comprendere l’animo umano e le recondite ragioni del suo agire, la spingono ad intraprendere la via del Counseling (Metodo Rogersiano) nel 2006 e ad arricchire costantemente le proprie conoscenze (Costellazioni Familiari Sistemiche, metodo B.Hellinger) ed esperienze professionali ed umane. Si avvale di tecniche che operano sia sul disagio psicologico vissuto in un determinato momento della vita, che sul recupero del ben-essere fisico ed energetico (Bioenergetica, Reiki, Cristalli).
Autrice del libro “Racconti di Lamu. Diario di una Counselor” (Edizioni Ensemble)

Movimento del corpo movimento della Voce

Muovere la voce significa entrare in contatto profondo con il nostro corpo e non solo con l’apparato fonatorio preposto alla emissione vocale. Il metodo VHM, prevede spesso l’utilizzo della voce in sinergia con movimenti o posture statiche per migliorare l’efficacia della propria performance artistica, per acquisire strumenti utili a creare un proprio stile o semplicemente per favorire una corretta e salutare emissione vocale.
Le tensioni muscolari ostacolano il respiro e non lo rendono funzionale alla libera espressione vocale, ecco perché VHM si focalizza su tre aspetti fondamentali: propriocezione corporea (posizioni), percezione dei processi mentali e fisiologici, propriocezione respiratoria (respirazione), per guidare il “sistema” verso una ritrovata unità corpo/voce.

Lorenzo Pierobon©

Disegni di Stefania Mattia

 

Asclepeion il tempio della Voce

In questo tempo “sospeso” abbiamo sperimentato diversi stati, raccoglimento, silenzio, paure, morte e rinascita; Elaborare queste emozioni significa trarre un prezioso insegnamento che possa dare luogo a una reale nuova “nascita”. Per fare questo abbiamo bisogno di prenderci cura di noi stessi, di trovare un luogo (anche fisico) che possa permetterci di trasformare tutto ciò e di metterlo a disposizione per effettuare un salto di qualità in questa nuova esistenza.

Credo fermamente che utilizzare la Voce come “strumento sacro”, unita alla forza della presenza e dell’intenzione possa contribuire fortemente a questo processo di purificazione e di liberazione dalle paure patologiche. Luoghi fisici e luoghi virtuali ospiteranno questa nuova ritualità finalizzata al recupero del benessere personale.

© Lorenzo Pierobon 2020

I templi sotterranei

erano anche luoghi di guarigione e rinascita, in cui entrare col carico dei malanni e uscire rigenerati. Questo processo di purificazione poteva avvenire in vari modi: mediante l’aspersione con acque rese sacre dalla “presenza” del Numen  (Ablutio), il sonno rituale in grotta (Incubatio), o il passaggio per un varco naturale, il cui superamento rappresentava la morte simbolica del vecchio essere umano e la nascita del nuovo. (fonte wikipedia)

Riti eseguiti presso l’Asclepeion

C’erano due passaggi affinché un paziente potesse essere trattato nell’Asclepeion. Il primo dei quali era la fase di catarsi o purificazione. Ciò avveniva quando un paziente si sottoponeva a una serie di bagni e altri metodi di purificazione, come una dieta pulita per alcuni giorni o purificando le proprie emozioni attraverso l’arte. Il paziente quindi faceva un’offerta in denaro o una preghiera al tempio di Asclepio. Il sacerdote del tempio quindi offriva al paziente una preghiera con cui avrebbe alleggerito la mente del paziente e avrebbe creato una prospettiva più positiva per loro.

Successivamente, arrivava l’incubazione o terapia dei sogni. Questo era il processo in cui i pazienti avrebbero passato la notte nel tempio di Esculapio e durante la notte sarebbero stati visitati da un dio. Se il paziente era fortunato, Asclepio stesso lo avrebbe visitato. Il paziente avrebbe quindi ricevuto il trattamento adeguato mentre era in sogno o avrebbe ricevuto istruzioni da Asclepio su quali fossero i passi necessari per curare il disturbo. Se Asclepio non visitava il paziente, quando il paziente si svegliava, raccontava il suo sogno a un sacerdote o ad un interprete dei sogni e a seconda del tipo di sogno avrebbe ricevuto un certo tipo di trattamento. (fonte wikipedia)

INFO

Voce Fluida

un esperimento sociale, una profanazione artistica, un azzardo. Due voci dialogano in un flusso continuo di suoni.
Dall’inizio alla fine, poeta e cantante dialogheranno attraverso un flusso di coscienza, creando composizioni istantanee e dando vita ad una sola, unica e irripetibile, voce fluida.
A conclusione della performance, per chi lo vorrà, alcuni interpreti del Coro Diverso saranno disponibili per il “massaggio poetico”.

 

 

Il mistero della Voce

Una grotta magica ospita un coro di esploratori della Voce, registrato dal vivo a Putignano (BA) nella grotta di S. Michele durante il workshop di
Lorenzo Pierobon: Vox Ali.

Le carte della Voce: voice cards 2.0 new release

Nel 2007 nasce il primo mazzo di carte della voce con una impostazione prettamente grafica (qui l’articolo completo).

Oggi presentiamo un nuovo mazzo considerato l’evoluzione delle carte della Voce.
Un mazzo di circa 80 carte divise in sezioni:

CARTE AZIONE
CARTE DILEMMA
CARTE CREATIVITÀ
CARTE VOCE
CARTE AFORISMA

Queste carte possono essere utilizzate in vari ambiti e modalità, sono dedicate ai professionisti della relazione di aiuto, creativi, attori, cantanti, insegnanti di canto. Uno strumento utile per risolvere blocchi creativi/emotivi e indicare nuove strade da percorrere. Il mazzo di carte non è venduto singolarmente ma insieme ad un corso personalizzato di formazione individuale o in piccoli gruppi (max 3 persone, si accede solo attraverso colloquio preventivo) per apprenderne l’utilizzo applicato alla propria professione.
Perchè il corso di formazione? Le carte contengono istruzioni, indicazioni e tecniche derivanti dalla mia ricerca nel settore della didattica e della sperimentazione vocale che necessitano comprensione, approfondimento e pratica costante. Contattatemi in privato per informazioni:
pierobon.lorenzo@gmail.com

© 2019 Lorenzo Pierobon

Il podcast della trasmissione su Scott Walker

qui potete riascoltare la puntata della trasmissione STILE LIBERO andata in onda su Radio Popolare il 26 marzo e condotta da Maurizio Principato, contiene un mio intervento sulla figura di Scott Walker. Buon ascolto

Ascolta il podcast

 

La Musicoterapia, può aiutare i bambini autistici a gestire le emozioni

Secondo uno studio l’interazione sociale di chi ne è affetto può beneficiare dell’improvvisazione musicale. Ne parliamo con uno degli autori che ci spiega i risultati

di TINA SIMONIELLO (articolo originale)

NON C’È cura per l’autismo, ma la musica ha il potere di aprire la strada a nuove forme di comunicazione nei bambini che ne soffrono: 1 su 100. Sulla relazione tra musica e linguaggio nei pazienti pediatrici con disturbo dello spettro autistico all’Irccs Fondazione Stella Maris di Pisa si è appena tenuto un convegno nel corso del quale si è riflettuto sui risultati di Time-A, uno studio internazionale pubblicato sul Journal of the American Medical Association che ha valutato l’efficacia della musicoterapia, e in particolare dell’improvvisazione musicale, su 364 bambini autistici di 4-7 anni di 9 Paesi tra cui il nostro. Una ricerca che non ha dimostrato – come si legge nelle conclusioni – miglioramenti significativi, ma che comunque ha evidenziato effetti positivi sui pazienti. Ne abbiamo parlato con Filippo Muratori, associato di neuropsichiatria infantile all’università di Pisa, responsabile della Psichiatria dello sviluppo di Stella Maris, e co-autore della pubblicazione ospitata da Jama. “Il fatto è – dice il neuropsichiatra – che lo strumento diagnostico che abbiamo utilizzato in Time-A valuta alcuni aspetti del bambino autistico, per esempio quello socio-comunicativo, ma non altri. In realtà, nel corso di Time-A, di effetti positivi significativi ne abbiamo rilevato diversi”.

LEGGI Autismo, la ricerca: diagnosi precoce basata su sviluppo del cervello

·L’IMPORTANZA DI IMPROVVISARE

“Nei bambini che hanno partecipato al progetto – riprende Muratori- è aumentata la motivazione sociale, mentre sono diminuiti i manierismi autistici, i movimenti stereotipati e ripetitivi. È migliorata anche la regolazione emotiva che è una premessa per lo sviluppo delle abilità di interazione sociale. E l’effetto è stato più evidente nei casi in cui è stato possibile ‘improvvisare’ insieme al musicoterapeuta brevi brani musicali, il che è indice di una migliore sintonizzazione affettiva”.

·IL MUSICOTERAPEUTA È UN MUSICISTA

La musicoterapia usa la musica per costruire una melodia con chi ha difficoltà di comunicazione, bambini ma anche adulti, autistici ma anche affetti da altre malattie. “È un dialogo fatto di suoni, di note musicali, che si improvvisa. Non è una lezione, non c’è nulla di precostituito, un po’ come accade a volte nel jazz”, spiega Muratori. E il musicoterapeuta non è uno psicologo che si improvvisa musicista ma un musicista che ha seguito un’opportuna formazione sia musicale che clinica, e che lavora all’interno di un team specialistico, come è avvenuto nel Time-A. In Italia ci sono scuole di formazione per musicoterapeuti ma la figura professionale non è ancora riconosciuta ufficialmente, a differenza di quanto avviene in altri Paesi”.

·UNA PERSONA SU 100

L’autismo è una malattia dello sviluppo del cervello multifattoriale: le cause sono diverse e di diversa natura, ambientale e genetica. È affetta da disturbi dello spettro autistico circa 1 persona su 100 – “in base a dati epidemiologici internazionali, nel nostro Paese non abbiamo dati certi e definitivi”. Ma se i numeri non sono sempre certi, è certo che il numero dei casi di autismo è in crescita nel mondo, perché è migliorata la capacità diagnostica e la sensibilità nei confronti di una patologia che include un’ampia eterogeneità di quadri: nelle persone che ne sono affette, il grado di abilità intellettiva e comunicativa è molto variabile e spazia da una compromissione grave ad abilità cognitive non verbali anche superiori alla norma: “Sono i cosiddetti talenti, per esempio ci sono bambini con capacità di percezione dei particolari e capacità grafiche notevoli. O anche con notevoli talenti musicali”, continua Muratori.

Di autismo non si guarisce, ma la diagnosi precoce che è possibile già nei primi due anni di vita, e di conseguenza l’intervento precoce sono strumenti importanti. È in questo contesto che va inserita la musicoterapia “che – conclude Muratori – può contribuire a migliorare la vita di chi soffre di autismo e delle loro famiglie”.

Ascolta le puntate di Voice Anatomy con Lorenzo Pierobon su Radio24

Intervista a Lorenzo Pierobon nella puntata completa  del 16 dicembre  2018 della trasmissione Voice Anatomy condotta da Pino Insegno per Radio24

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Intervista a Lorenzo Pierobon nella puntata completa  del 25 novembre 2018 della trasmissione Voice Anatomy condotta da Pino Insegno per Radio24

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La Via dell’arco, la Via della voce

Dopo aver letto Lo Zen e il tiro con l’arco di Eugen Herrigel “, ho pensato che vi fosse un certa similitudine tra l’arciere ed il cantante. L’arciere tende il suo arco, si prepara al tiro e scocca la freccia; il cantante (in particolare quello che pratica il canto armonico), prepara il suo arco (il corpo), tende la corda attraverso i movimenti della lingua …e scocca la sua freccia creando gli armonici al di sopra della nota fondamentale.Solo dopo essermi iscritto ad un corso di tiro con l’arco, ed aver imparato a tirare,   è arrivata l’intuizione. 

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