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Musicoterapia: il modello Vocal Harmonics in Motion

La musica ha il potere di toccare le corde più profonde dell’animo umano, un ponte che collega emozioni, pensieri e stati d’animo. La musicoterapia, un campo in continua crescita, sfrutta questa capacità innata del suono per promuovere il benessere mentale, emotivo, spirituale e fisico delle persone.

Il  metodo”VHM (Vocal Harmonics in Motion) offre un approccio unico e innovativo nell’uso terapeutico della musica, della voce e del suono. Questo approccio si basa sull’idea che la musica sia uno strumento di comunicazione primordiale e che sia possibile utilizzarla per accedere a parti profonde dell’individuo che possono essere difficili da esprimere verbalmente.

Principi Fondamentali:

  1. La Musica come Linguaggio: nella prospettiva VHM, la musica, la voce e il canto sono considerati un linguaggio attraverso il quale le emozioni e i pensieri possono essere espressi e condivisi. Questo è particolarmente rilevante per coloro che hanno difficoltà ad esprimersi con la parola.
  2. Improvisazione: la musica improvvisata gioca un ruolo centrale nel modello VHM.

I pazienti sono incoraggiati a esprimere se stessi attraverso la musica senza restrizioni, creando un ambiente di libertà espressiva e creativa.

  1. Risonanza e Contenimento: il terapeuta guida il paziente attraverso l’improvvisazione, creando un “contenitore” emotivo sicuro in cui il paziente può esplorare i propri sentimenti e pensieri. La “risonanza” si riferisce alla capacità del terapeuta di rispecchiare emotivamente il paziente, creando un legame empatico.
  2. Processo Espressivo: il modello VHM enfatizza l’esperienza emotiva più che la performance musicale tecnica. Il focus è incentrato sulla liberazione delle emozioni attraverso la musica, senza giudizio.

Benefici

  1. Espressione Emotiva: permette ai pazienti di esprimere emozioni profonde che potrebbero essere troppo difficili da esprimere in parole. La musica diventa un canale per affrontare e comprendere le proprie emozioni.
  2. Gestione dello Stress e dell’Ansia: la musica ha dimostrato di avere effetti positivi sulla riduzione dello stress e dell’ansia. l’improvvisazione musicale può essere liberatoria, contribuendo al rilascio delle tensioni accumulate.
  3. Potenziamento dell’Autostima: creare musica in un ambiente protetto e accogliente può contribuire a un maggiore senso di autostima e fiducia in se stessi.
  4. Potenziale per il Recupero: la musicoterapia può essere un supporto prezioso nelle situazioni di recupero da traumi, dipendenze o disturbi mentali e offre un percorso per affrontare e superare le sfide emotive.
  5. Comunicazione Interpersonale: attraverso la musica, i pazienti possono sviluppare capacità di comunicazione interpersonale, migliorando la loro capacità di connettersi con gli altri in modi nuovi e significativi.

 

Lorenzo Pierobon 2023

Concerto rituale: Harmonics Art Ensemble 22 giugno 2024 -Montallegro (GE)

Un concerto speciale, per un evento speciale, in un luogo speciale. Un rituale sonoro.

Harmonics Art Ensemble live nel bosco di Montallegro ore 22

info e dettagli in via di definizione.

 

 

VOICELAB laboratorio di ricerca e sperimentazione vocale 10 ottobre – Monza

VOICELAB laboratorio di ricerca e sperimentazione vocale

il martedi con cadenza quindicinale dalle 20:30 alle 22:30 presso BB STUDIO via montelungo, 18- Monza a partire dal 10 -24 ottobre, 7-21 novembre, 5-19 dicembre
 INFO  pierobon.lorenzo@gmail.com
Attraverso questo percorso entrerai in contatto con nuovi spazi liberi da condizionamenti e giudizio, farai esperienza di libertà e bellezza, insieme al gruppo svilupperai empatia e coltiverai i tuoi talenti.
Un percorso completo che utilizza la voce come mezzo per un viaggio nell’universo del suono e della vibrazione, utilizzeremo supporti audio e video, ascolti musicali mirati e meditazione sonore con l’ausilio di strumenti musicali. Il corso è finalizzato all’apprendimento del canto armonico, alla ricerca vocale e alla sperimentazione attraverso lo strumento “voce”. Per integrare questo percorso vi sarà la possibilità di partecipare a seminari mensili, incontri individuali, seminari residenziali.
alcuni degli argomenti trattati:

La danza del respiro
L’alchimia della Voce
Voce e archetipi
Voce e movimento
Canto armonico e mantra
Voce e intenzione
La voce estatica
Universo sonoro e fisica quantistica
Geometria sacra

 

 

Corso di formazione Voicecards 27 ottobre – Monza

Sono aperte le iscrizioni al corso di formazione  Voicecards 2.0.  Il corso è a numero chiuso 

17 febbraio dalle ore 10.30  alle ore 17  in via Montelungo, 18 Monza presso BB STUDIO

Per tutte le informazioni clicca ; INFO 

pierobon.lorenzo@gmail.com

Soulscapes concerto live di Limina feat. Fakhraddin Gafarov 3 febbraio 2024 – Monza

Ritorna il rito sonoro di Limina
è l’incontro delle esperienze musicali (ma non solo) , di David Rossato e Lorenzo Pierobonin un progetto che muove dall’intento condiviso di abitare e far abitare delle soglie. Innanzitutto la soglia della nostra percezione, laddove avviene l’incontro tra un fenomeno sonoro esterno ed i nostri vissuti interni, tracce della nostra anima. In quel luogo si apre uno spazio e si crea un tempo, di intimità e contatto. Lì forse si apre un’altra soglia, quella fra l’esserci e l’essere. E questo accade lungo un cammino che scopriamo nel camminare, in un mondo di suoni e risonanze interiori. A noi piace sostare in queste soglie, dove ogni suono, silenzio ed emozione hanno pari dignità d’esistere e importanza, se osservate e accettate nella loro presenza. 

Spesso in questo viaggio ospitiamo amici musicisti che vogliono camminare con noi: Fakhraddin Gafarov

Voci che  dialogano con live electronics e strumenti tradizionali a corda pizzicata e a fiato (tar, ney, balaban, bendir, ud), per dar vita a un suggestivo e inedito percorso tra oriente e occidente, tra tecnologia e tradizione. Le trame elettroniche della voce e del canto armonico si intrecciano ai fiati e alle corde di strumenti ancestrali e trasportano gli spettatori in una terra di confine tra improvvisazione, tradizione e contemporaneità.  Un cammino alle soglie del sogno, con i suoni come viatico e mappa.
LUOGO E DETTAGLI IN VIA DI DEFINIZIONE

Vedere la Voce

L’importanza della visualizzazione nelle tecniche vocali secondo il metodo Vocal Harmonics in Motion

Il canto è un’arte che coinvolge non solo la nostra voce, ma anche corpo, mente e spirito. Mentre molti cantanti si concentrano sulla tecnica vocale e sull’allenamento fisico, un aspetto spesso trascurato è l’importanza della visualizzazione. La visualizzazione è una tecnica che implica l’uso dell’immaginazione per creare suggestioni mentali vivide e dettagliate. Nella pratica del canto, la visualizzazione può essere un potente strumento per migliorare la voce, liberare l’espressività e connettersi emotivamente con il pubblico. In questo articolo, esploreremo l’importanza della visualizzazione nelle tecniche di canto convenzionale e canto armonico e come questa può portare i cantanti ad elevare i livelli di performance.

Creare un’immagine sonora:

La visualizzazione consente ai cantanti di creare un’immagine sonora nella loro mente. Immaginare il suono desiderato e un movimento ad esso associato, aiuta a modellare la voce e a ottenere un controllo più preciso sull’emissione vocale, un’immagine mentale di un movimento può aiutare a raggiungere una maggiore consapevolezza delle sensazioni fisiche coinvolte nel canto e migliorare l’emissione del suono.

Superare le difficoltà tecniche:

La visualizzazione può essere utilizzata per superare le difficoltà tecniche nel canto. Ad esempio, se un cantante sta affrontando un passaggio vocale difficile, può immaginare mentalmente un’immagine che rappresenta il superamento di quella sfida. Potrebbe visualizzare fluidità e sicurezza, oppure un movimento virtuale associato ad un suono specifico o ad una nota. Questa visualizzazione positiva può contribuire a migliorare la fiducia e a superare le limitazioni tecniche, consentendo al cantante di raggiungere una performance più fluida e sicura.

Allenare la memoria muscolare:

La visualizzazione è anche un modo efficace per allenare la memoria muscolare. Immaginare mentalmente l’esecuzione corretta di un passaggio vocale, immaginare un suono o un movimento o, stimola le stesse regioni cerebrali coinvolte nell’esecuzione fisica effettiva. Questo tipo di visualizzazione può aiutare i cantanti a migliorare la precisione, la coordinazione e la velocità del loro canto, poiché prepara il corpo e la mente a eseguire in modo ottimale.

Conclusioni:

Nelle tecniche di canto, la visualizzazione è un elemento potente che può portare i cantanti a livelli superiori di performance. Attraverso la creazione di immagini sonore, l’esplorazione dell’interpretazione emotiva, il superamento delle difficoltà tecniche e l’allenamento della memoria muscolare, la visualizzazione svolge un ruolo chiave nel plasmare la voce e la comunicazione dei cantanti.

Lorenzo Pierobon © 2023

IL SUONO IMMOBILE

Il ruolo e la gestione del silenzio nel modello di MT Benenzon.

“Generalmente si definisce il silenzio come l’assenza di rumore, di agitazione. Il vero silenzio è molto più di un’assenza di rumore, è al di sopra della parola, al di sopra della musica: è un centro potente da cui scaturiscono tutte le creazioni.

Omraam Mikhaël Aïvanhov

 

“In principio era il Verbo……”, il suono creatore, ma prima del principio, probabilmente, esisteva il suono a cui tutto dobbiamo: il silenzio. Il silenzio alfa ed omega di ogni esistenza, inizio e fine di ogni seduta di musicoterapia, croce e delizia di ogni musicoterapeuta.

Temiamo il silenzio come se fosse portatore di un inganno, di un precipitare verso un vuoto dal quale non sappiamo difenderci. La nostra vita, riempita dalla velocità del fare, dedita alla costruzione di una personalità esteriore, non è più in grado di sopportare l’immobilità del silenzio, che invece si rivela la nostra parte più autentica e ricca di intuizione. Lasciare che questo spazio interiore ritrovi la sua collocazione nel nostro essere ci permette di lasciare il campo alla mente intuitiva ed osservatrice in grado di cogliere tutto quello che può arrivare sotto forma di “percezione improvvisa”, di “lampo”, uno stato interno che da vigore al corpo e chiarezza alle emozioni, spesso contaminate dal giudizio. Quello a cui aspiriamo all’interno di una seduta di musicoterapia è una comunicazione non verbale frutto di un ascolto interiore, dove il paziente non sia considerato un appiglio, ma un compagno di viaggio verso la costruzione di un contenitore emotivo.

L’instaurarsi del silenzio esalta i suoni della vita: il respiro, il battito cardiaco, e ci conduce verso una ricerca nirvanica del mai dimenticato suono intrauterino. Restare nel silenzio, nutrirsi del silenzio, significa attivare un profondo ascolto empatico, prepararsi ad entrare in contatto con l’altro agire nel suo mondo. E’ la capacità di immergersi nello spazio altrui e di partecipare ad una esperienza comune attraverso il non verbale. Il silenzio è una liturgia che attiva la relazione. In musicoterapia questo suono è quasi una necessità che prepara all’ascolto e alla interazione, per questo bisogna coltivare il rispetto e la comprensione del silenzio, questo “non luogo” che da origine all’ascolto, all’attesa, all’accoglienza; il musicoterapeuta ed il paziente li stabiliscono uno spazio profondo di condivisione che spesso si oppone all’isolamento. Una delle difficoltà che incontra il MT nello svolgimento della seduta, a mio avviso, è proprio la gestione del silenzio e di tutte le emozioni e scariche energetiche che ne conseguono, sia da parte del musicoterapeuta, che del paziente. Angoscia, ansia, paura, senso di inadeguatezza, tutti questi fantasmi improvvisamente si materializzano tra le pieghe di questo suono immobile. Molto spesso nelle sessioni di musicoterapia una parte di noi (terapeuti e pazienti) è attratta dal suono, bisogna riconoscere questo, perché la manifestazione sonora impedisce il manifestarsi dell’angoscia, infonde un senso di sicurezza.

Il suono ci protegge da riflessioni, allontana gli incubi, il suono è immediato e prepotentemente presente. Ma cosa pensiamo realmente di fronte al silenzio? Ci preoccupiamo di non capire i comportamenti del paziente? Lasciamo spazio alla sensazione di inadeguatezza? Riteniamo che possa significare una resistenza e per questo ci sentiamo in obbligo di “fare qualcosa” perdendo di vista il focus della seduta? Evidentemente è necessario che il musicoterapeuta abbia eliminato la paura del suo silenzio dalla mente perché questo possa esprimersi come reale valore e non essere interpretato come possibile resistenza. Dobbiamo, allora decidere di accettare il silenzio come “mezzo” e di utilizzarlo per “entrare dentro”, in esplorazione, ma rimanendo saldi nel nostro punto di percezione. Per dare ascolto sia a noi stessi che agli altri per imparare che nel silenzio in realtà c’è il suono. Quello che noi cerchiamo non è nei suoni, ma tra i suoni, non è nelle parole, ma tra le parole, restare nell’universo silenzioso significa ritrovare il mondo del simbolismo e il significato corporeo, o come diceva Simone Weil: “Ogni essere grida in silenzio per essere letto altrimenti”. E allora come fare? Non è sempre facile restare nel silenzio, attendere, spesso mi sono sentito in dovere di interrompere il silenzio per “fare musicoterapia” per non essere obbligato a restare in quell’universo in cui il paziente mi voleva con se. In questi momenti nella testa passano tanti dubbi e tante domande: cosa sto facendo? Quanto ancora dovrò aspettare? Questa assenza di suono sarà produttiva, porterà a qualcosa? E ancora, sentirsi quasi in dovere di produrre un suono, per me, per lui, per chi ascolta ed attende fuori dal setting, spesso mi sono sentito trascinato nella condizione di dover “fare”, per la paura del giudizio di chi non potrebbe capire quell’assenza di suono così prolungata. Padroneggiare adeguatamente questo “non suono”, non è cosa semplice, ma l’esperienza ed il tempo vengono in aiuto, posso dire con certezza che crescere (anche professionalmente) sia stato un aiuto più che concreto nell’aiutarmi a gestire questi momenti. Esperienza e ore di lavoro accumulate aiutano, ma mi metto anche nei panni di chi affronta questo percorso per la prima volta soprattutto in età molto giovane; a mio avviso il saper restare nel silenzio procede di pari passo con l’avanzare dell’età. Un aiuto ulteriore è sicuramente arrivato dall’intraprendere un lavoro ed una ricerca personale, attraverso tecniche quali la meditazione (o altre discipline orientali), che insegnano a stare nel silenzio, a non averne paura, ma a considerarlo un alleato. Il silenzio “esterno” che inevitabilmente si crea sposta l’attenzione verso l’interno, obbligandoci così ad ascoltarci intimamente e ad accedere a quello spazio intimo e silenzioso che mi piace definire il “luogo interiore”.

Lorenzo Pierobon

 

Melodie Cellulari: nuove prospettive di medicina rigenerativa

Questo video del Prof. Carlo Ventura, che ringrazio sentitamente per la sua ricerca sul campo, illustra i meravigliosi meccanismi che sottendono alle attività artistiche, musicali e vocali, ancora una volta la Scienza restituisce dignità e rispetto a tutte le pratiche derivate da antiche conoscenze ed elevata consapevolezza.  Proseguiamo senza indugio nelle nostre ricerche e nel nostro lavoro per permettere ad un numero sempre più elevato di persone di poter accedere a queste conoscenze.

Laboratorio: Il mistero della Voce LAB. 11 novembre – Firenze

dalle 14 alle 18

Tutte le date: 11 novembre – 13 gennaio 2024 – 23 marzo 2024 – 11 maggio 2024

Studio Clematis via Lorenzo di Credi 20 Firenze

SUONI DELL’ANIMA-L’ESSENZA NASCOSTA DELLA VOCE

laboratorio di canto armonico, ricerca e sperimentazione vocale con Lorenzo Pierobon.

Il percorso è finalizzato all’apprendimento del canto armonico, alla ricerca vocale e alla sperimentazione attraverso lo strumento “voce”, mezzo potente ed efficace per il benessere globale della persona, in grado di liberare tensioni, blocchi, stress e ristabilire armonia. Un viaggio nel magico e misterioso mondo della voce per scoprirne tutte le possibilità , non solo dal punto di vista artistico, ma anche e sopratutto dal punto di vista spirituale ed energetico.

VISUALIZZA QUI IL PROGRAMMA DETTAGLIATO

info: cantoarmonicofirenze@gmail.com cell. 3402843870

Il Mistero della Voce LAB. 28 ottobre – Milano –

Le date: 28 ottobre – 16 dicembre – 17 febbraio 2024 – 20 aprile 2024

Un laboratorio che nasce dall’esperienza di Lorenzo Pierobon, musicoterapeuta, cantante e ricercatore della Voce, e dall’esigenza di iniziare a trasmettere una conoscenza accumulata in quasi trenta anni di ricerca e sperimentazione vocale. Gli incontri sono pensati per indagare lo strumento voce in maniera profonda, non soffermandosi esclusivamente sulla parte tecnica, ma esplorando le componenti più misteriose che conferiscono alla Voce lo status di “strumento trasformativo”. Le tecniche del canto armonico (overtones singing) ci accompagneranno in questo percorso alla scoperta della parte più nascosta e potente della voce: la componente esoterica. Tutti possono partecipare, non servono prerequisiti tecnici, in particolare è consigliato:

• A coloro che desiderano intraprendere un percorso di crescita personale e di consapevolezza

• Professionisti della relazione di aiuto (medici, psicologi, counselor, operatori olistici, insegnanti, etc).

• Artisti

• Cantanti e danzatori

• Esploratori

Gli incontri sono fruibili singolarmente, ma è fortemente consigliato il percorso completo, al termine del quale sarà rilasciato un attestato di frequenza. Per chi lo desiderasse è possibile attivare sessioni individuali di tutoring e supervisione in presenza, dove possibile, oppure online. (Gli incontri individuali, sono da considerarsi come costo a parte e saranno concordati direttamente con l’insegnante).

PROGRAMMA DETTAGLIATO

Segreteria KAILASH Telefono 02 39545486 e-mail informazioni@cckailash.it